• Ven. Nov 22nd, 2024

Opzione Donna, Arrivano Nuove Proposte: Si Parla Di Ape Rosa!

Opzione Donna è un beneficio che offre alle lavoratrici condizioni anagrafiche più vantaggiose per ottenere la pensione di anzianità. Allo stato attuale sembrerebbe che questa opportunità non venga confermata: ecco i dettagli.

 

Opzione Donna: una misura destinata a sparire

Sembrerebbe che Opzione Donna sia destinata a scomparire per sempre. A tal proposito, il Governo Meloni avrebbe proposto un’alternativa che, però, potrebbe non entusiasmare le lavoratrici esodate in seguito alle modifiche previste dalla manovra. La proposta del Governo, infatti, prevede di andare in pensione molto più tardi. Non si parla più di 58 anni, ma di 63. L’intento valuta la possibilità di estendere alle lavoratrici l’opportunità di usufruire di Ape Sociale, misura che verrà riconfermata nel 2024.

La nuova soluzione potrebbe non andare a genio alle oltre 20.000 esodate, a meno che non venga ridotto il requisito anagrafico. Il passaggio da Opzione Donna ad Ape Sociale rappresenterebbe una soluzione continuativa nel tempo, senza comportare una riduzione dell’assegno pensionistico. Fino al 2022 Opzione Donna ha incarnato una valida soluzione per garantire il pensionamento anticipato.
Oltre 170.000 lavoratrici hanno potuto andare in pensione a 58 anni, per le dipendenti, e 59 anni per le autonome con il requisito contributivo di 35 anni. Tale opportunità ha comportato, ovviamente, una penalizzazione dell’assegno percepito.

Nel momento in cui sembrava confermata una proroga anche per il 2023, il Governo Meloni avrebbe rivalutato i requisiti per accedere a Opzione Donna, stabilendo una soglia unica di età anagrafica, ovvero 60 anni per tutte. Questa alternativa comporterebbe la possibilità della riduzione di 12 mesi per ogni figlio, fino a un massimo di 2 anni, con limitazioni per le categorie più fragili. La modifica ha cancellato l’opportunità per più di 20mila lavoratrici di accedere a Opzione Donna. A questo punto non ci resta che attendere la decisione dell’esecutivo. Cosa succederà nel 2024 dopo le modifiche stabilite dal Governo? Secondo alcune indiscrezioni Opzione Donna sparirà definitivamente per cedere il posto ad Ape Rosa.

Ape Rosa: ecco come funziona la nuova proposta

Attualmente Ape Sociale permette di cessare l’attività lavorativa all’età di 63 anni, esattamente 4 anni prima dell’età prevista dalla pensione di vecchiaia. Le categorie che possono accedere a questo trattamento comprendono gli invalidi con una percentuale minima del 74%, i disoccupati di lungo periodo, i caregiver e coloro che svolgono attività usuranti. I lavoratori appartenenti alle prime tre categorie devono aver maturato almeno 30 anni di contributi, mentre per l’ultima fascia sono necessari 36 anni. La proposta attuale prevede che in questa lista vengono incluse anche le donne.

Questo per consentire a tutte le lavoratrici di andare in pensione a 60 anni, con 30/35 anni di contributi. Una soluzione che, però, avrebbe penalizzato oltre 20.000 donne che hanno subito le conseguenze delle nuove modifiche. Si tratta, infatti, di lavoratrici di età compresa tra i 58 e 60 anni che sicuramente non rientrano nei requisiti anagrafici richiesti dall’Ape Sociale. Attualmente si starebbe valutando un ulteriore modifica che prevede, per l’appunto, la riduzione del requisito anagrafico.

Si tratterebbe di una variazione temporanea sull’età delle donne, portandola a 60 anni. Una misura volta a includere anche le lavoratrici esodate da Opzione Donna, in quanto eviterebbe il calcolo contributivo che generalmente comporta una riduzione dell’assegno pensionistico.

Potrebbe trattarsi di un’ottima alternativa per le donne che intendono congedarsi anticipatamente dal lavoro: lo pensate anche voi?