Moody’s ha migliorato l’outlook dell’Italia da negativo a stabile. Sono tre le ragioni che avrebbero motivato la scelta, allontanando il Bel Paese dalla retrocessione nella categoria Junk, definita spazzatura. Vediamole insieme.
Moody’s conferma il rating Baa3 all’Italia e rialza l’outlook
L’Agenzia statunitense Moody’s ha alzato il rating dell’Italia che resta stabile al livello Baa3. Parliamo della sufficienza minima, considerandola una scala che va da Aaa a C. Sarebbe bastato scendere di un solo livello per entrare a far parte della categoria Junk. Se il giudizio fosse stato negativo, sarebbe stato come consigliare al mondo intero di non investire nei titoli di Stato italiani. Fortunatamente il rating dell’Italia è stato confermato, migliorando l’outlook da negativo a stabile. Questo si era negativizzato nel 2022, in seguito alla caduta del Governo Draghi.
Va detto che per outlook s’intende una previsione sull’andamento del rating nel medio e lungo termine. Per quanto riguarda il rating, invece, è un indicatore che valuta l’affidabilità finanziaria di titoli, imprese e organizzazioni. Il Ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti ha commentato positivamente il giudizio pronunciato da Moody’s. Si tratta di un risultato importantissimo che evita l’aumento delle incognite relative al debito italiano, proseguendo quel periodo di decompressione dovuto anche all’abbassamento del tasso d’inflazione.
Sarebbero tre i motivi che hanno indotto Moody’s a migliorare l’outlook del nostro Paese: l’effetto Pnrr, il calo dei costi energetici e la solidità bancaria. Secondo il parere espresso dalla suddetta agenzia, le prospettive economiche a breve termine in Italia sono favorite dalla realizzazione del Pnrr e dall’evoluzione in ambito bancario. Anche i rischi correlati alle forniture energetiche hanno registrato un calo grazie al clima mite che ha caratterizzato lo scorso Inverno, ma non solo. Avrebbero inciso, infatti, anche le misure politiche attuate dal Governo per diversificare le forniture e potenziare gli impianti energetici del Paese.
Le previsioni di Moody’s e il parere dei ministri italiani
Moody’s reputa che le divergenze istituzionali potrebbero limitare i progressi strutturali di crescita come quelli contenuti nel Pnrr. Il peso del debito italiano si attesterà intorno al 140% del PIL nei prossimi anni, mantenendo livelli molto alti. Sarà, pertanto, fondamentale ridurre il deficit.
In particolare, l’agenzia di rating presume che il rapporto tra deficit e PIL nel 2024 si attesterà al 4,4%, mentre quello tra PIL e debito scenderà al 140,3%, rispetto al 141,7% del 2022 . Tale rapporto rimarrà stabile per tutto il decennio, piazzandosi a 6 punti percentuali sopra il livello in cui si trovava prima della
pandemia di Covid-19.
Dopo le parole di soddisfazione espresse da Giancarlo Giorgetti, anche Antonio Tajani, Ministro degli Esteri, ha voluto dire la sua, dichiarando che, per promuovere la crescita e ridurre il debito, sono necessari rigore e serietà nella spesa pubblica. Anche Matteo Salvini ha accolto piacevolmente la notizia, affermando che il Governo sta lavorando seriamente e che l’Italia, quest’anno, crescerà più della Germania e continuerà a evolversi. Si tratta di un
bel premio per i lavoratori e gli imprenditori. Va riconosciuto l’impegno dimostrato dal Governo per ottenere risultati gratificanti dando vita a un’altra
grande vittoria per la premier Giorgia Meloni e i suoi collaboratori. Ebbene, a voi i commenti!