Ospite a Tagadà, programma condotto da Tiziana Panella, Franco Bechis ha risposto alla domanda: “I migranti pagano le pensioni agli italiani?”. Ecco la sua replica.
Migranti: Franco Bechis senza peli sulla lingua
A Tagadà, in onda su La7, il giornalista del Messaggero Franco Bechis ha affrontato un tema che fa discutere: i migranti che lavorano pagano la pensione agli italiani.
La risposta immediata di Bechis è stata ‘no’, togliamoci dalla testa questa idea, non raccontiamoci bugie. Abbiamo un’immigrazione povera, i migranti non possono risolvere i problemi delle pensioni agli italiani. Svolgono tutti lavori umili e pagano contributi minimi.
Bechis assicura che non si tratta di retorica: è una questione pratica, quindi è inutile che ci raccontiamo bugie. I migranti non sono la soluzione al problema previdenziale italiano. Lo sarebbe se ‘importassimo’ anche immigrazioni di qualità, se potessimo scegliere. In realtà, importiamo ‘raccoglitori di frutta’ con bassa scolarizzazione.
‘Gli immigrati ci pagheranno le pensioni’ disse Boeri nel 2017
Le parole di Bechis dimostrano che la frase pronunciata nel 2017 da Tito Boeri, l’allora presidente dell’Inps, non corrisponde alla realtà dei fatti. Disse che gli immigrati ci pagheranno la pensione: questa frase suscitò scalpore, scandalo e proteste, fu giudicata matematicamente falsa.
Sei anni fa, i numeri dimostravano che gli immigrati regolari, che pagano i contributi, sono più un costo che un beneficio per la previdenza sociale. Nel 2017, già si pensava che, col passare degli anni, la situazione sarebbe gradualmente peggiorata. Il numero dei richiedenti asilo aumenta progressivamente: si tratta di persone che dipendono interamente dalla carità privata e pubblica degli italiani.
Boeri dichiarò, addirittura, che i migranti sarebbero un’opportunità unica per la salvezza del nostro sistema previdenziale.
Dai calcoli Boeri ha omesso dati importanti: immigrati che lavorano in nero, irregolari, richiedenti asilo che, comunque, usufruiscono dei servizi pubblici come sanità e istruzione.
Chi guadagna poco, specie se ha coniuge e figli a carico, ha detrazioni tali da azzerare l’Irpef. Non paga alcuna tassa diretta e prende assegni familiari se ha figli a carico. E, seppure i contributi Inps risultino superiori agli assegni familiari, il cittadino straniero non sta salvando il sistema. Sta, semplicemente, accantonando un credito pensionistico che riscuoterà in futuro.
Giorgia Meloni: l’Italia non sarà il campo profughi d’Europa
Alla vigilia dell’intervento che segnerà il suo esordio all’Assemblea generale delle Nazioni Unite, Giorgia Meloni ha detto no. No, l’Italia non diventerà il campo profughi d’Europa.
Il dossier migranti è in cima alla lista delle priorità e Meloni ha condotto Ursula von der Leyen, presidente della Commissione europea, a Lampedusa ottenendo un impegno dell’Europa in 10 punti. L’emergenza non si arresta e, per la premier, il problema non riguarda i ricollocamenti ma le modalità per fermare le partenze illegali.
La Francia ha bloccato le frontiere, l’Austria farà più controlli al Brennero, la Germania ha annunciato che non ricollocherà. Tutte le nazioni europee tendono a difendere i confini esterni e l’Italia non può essere lasciata sola. I numeri degli sbarchi sono da brivido ed in costante aumento.
Mentre l’Onu si concentra sulla crisi in Ucraina e l’Europa appare divisa, la Meloni vuole capire quando la solidarietà degli alleati si tradurrà in fatti concreti.
L’arrivo dei migranti è sempre visto come un’emergenza. Il problema è che, nel nostro Paese, i migranti arrivano da ormai 20 anni.
Che ne pensate? A voi i commenti!