Il Governo Meloni ha intenzione di apportare delle modifiche per ciò che concerne la Gara del Lotto. Nuove valutazioni anche per scommesse online, punti vendita e ricariche!
Gara del Lotto forse anticipata: il governo vuole fare cassa
Secondo quanto ha riportato il Messaggero, pare che il governo Meloni voglia anticipare la gara del Lotto, ovvero l’asta che assegna la concessione per la gestione del Lotto.
Probabilmente, ha fretta di fare cassa e raccogliere fondi per la prossima Legge di Bilancio. Sta valutando anche altri interventi su scommesse online, punti di vendita e ricarica.
Quanto incasserebbe lo Stato da questa operazione e cosa cambierebbe per i giocatori?
Asta del Lotto: stima degli incassi per lo Stato
Lo Stato gestisce il gioco del Lotto che, annualmente, raccoglie premi per 8 miliardi di euro circa.
Puntualmente, lo Stato dà in appalto la concessione per gestire il Lotto. L’ultima volta, nel 2015, la gara d’appalto è stata vinta da un consorzio guidato ad Igt, azienda che opera tramite la controllata Lottoitalia. La base d’asta fissata a 700 milioni di euro è salita a 770 milioni di euro.
Questa concessione scade a novembre 2025, ma il governo Meloni avrebbe intenzione di anticipare la scadenza di un anno. La base d’asta dovrebbe essere più alta, circa 800 milioni, per due motivi: l’inflazione e la raccolta premi che, nel frattempo, è cresciuta.
Gli incassi per lo Stato supererebbero gli 800 milioni di euro, potrebbero raggiungere il miliardo con la prossima gara del Lotto. Precisamente, incasserebbe 400 milioni nel 2024 ed il resto nel 2025.
Cosa cambierebbe per i clienti? Nulla, il servizio resterebbe identico seppure potrebbero risultare differenze decise dalla nuova gestione del Lotto. Il cambio di gestione andrebbe ad influenzare soltanto l’assegnazione dei diritti, non il gioco in sé. Oltretutto, il servizio resterebbe attivo anche nel periodo dell’asta.
Scommesse online e punti di ricarica: altri interventi del governo
Lo Stato può decidere di assegnare il permesso di gestire le scommesse online (diritti di raccolta). Il governo sta valutando anche in merito alle concessioni per le scommesse online.
Per ottenere i diritti, il prezzo fisso dovrebbe essere di 6 milioni di euro e in ballo ci sarebbero 30-40 aziende partecipanti, operatori del settore. Pertanto, lo Stato potrebbe arrivare ad incassare massimo 240 milioni.
Nel settore delle scommesse, oltretutto, potrebbe aumentare l’imposta per le aziende passando dal 22% al 26%, il che si tradurrebbe in un incasso di 70 milioni.
Infine, il governo potrebbe chiedere una ‘regolarizzazione’ per i punti vendita ricarica (Pvr) che, in Italia, secondo le stime sarebbero 70mila circa. Per mettersi in regola, lo Stato chiederebbe dai 200 ai 700 euro, potendo contare su ulteriori entrate di 30 milioni di euro.
Che ne pensate? A voi i commenti!