Il decreto Bollette approvato dal governo stravolge il Fisco. Spunta il condono penale che cancella certi reati tributari a chi salda il conto con le Entrate.
Fisco: tra le pieghe del Decreto Bollette spunta il condono penale
Il Cdm ha dato il via libera al testo definitivo del Decreto Bollette. Questo decreto introduce il condono penale, una norma che cancella certi reati tributari. Non sarà punibile il contribuente che non ha versato Iva o ritenute se pagherà le somme dovute al Fisco. Un vero blitz, visto che nelle bozze del testo, poche ore prima questa norma non c’era.
Questa tregua fiscale voluta dal governo Meloni elimina alcune conseguenze penali al di sopra di soglie monetarie oltre cui oggi scatterebbe il reato tributario.
Palazzo Chigi spiega che sono previste cause speciali di non punibilità per omesso versamento di ritenute dovute per importi superiori a 150mila euro annui. Tregua anche per omesso versamento di Iva oltre i 250mila euro annui e indebita compensazione di crediti non spettanti oltre i 50mila euro. Il condono penale si applica, in particolare, quando le violazioni vengono definite correttamente e le somme dovute vengono versate del tutto dal contribuente.
Fisco: altre novità del Decreto Bollette, agevolazioni e giustizia tributaria
Il decreto Bollette prevede agevolazioni anche per avvisi di accertamento, di rettifica e liquidazione, di atti di recupero non ancora impugnati. Il governo concede trenta giorni di tempo per mettersi in regola pagando la somma dovuta al Fisco senza interessi e sanzioni.
Sarà possibile anche rinegoziare gli avvisi definitivi con modalità di acquiescenza per cui è in corso il pagamento rateale. Si potrà rinegoziare in modo più favorevole quanto dovuto a titolo di sanzione.
Si prevede una regolarizzazione più agevolata anche per omessi pagamenti di rate dovute per accertamento con adesione, acquiescenza, conciliazione giudiziale, mediazione o reclamo.
Giustizia tributaria e proroghe
Per le controversie davanti alla giustizia tributaria in merito ad atti impositivi, è prevista un’estensione temporale del procedimento. Si potranno pagare le somme dovute entro il 30 settembre. Se l’importo supera i mille euro, sarà possibile pagare in venti rate al massimo.
Le proroghe dei pagamenti slittano al 31 ottobre per regolarizzare le violazioni formali. Per il ravvedimento speciale che consente di rimuovere altre violazioni su dichiarazioni presentate regolarmente, la scadenza è il 30 settembre.
Il calendario delle rate viene, dunque, ridefinito. La prima inizierà il 31 ottobre 2023 e si concluderà il 20 dicembre 2024.
Che ne pensate di questa nuova tregua fiscale? A voi i commenti!