• Gio. Nov 21st, 2024

Conti Correnti A Rischio: Scatta L’Indagine Dell’Agenzia Delle Entrate!

Aprire un conto corrente cointestato può risultare qualcosa di facile e privo di rischi. In realtà, però, esistono degli aspetti da approfondire per non avere problemi con il Fisco: ecco cosa bisogna sapere!

 

Conto corrente bancario: cosa sapere per non correre rischi

Al giorno d’oggi è impossibile non avere un conto corrente bancario. Si tratta infatti di uno strumento fondamentale per ricevere il proprio stipendio e disporre di carte di credito o di debito per fare acquisti virtuali. Ogni conto è provvisto di alcune coordinate bancarie note anche come Codice Iban: questo permette di effettuare e ricevere bonifici. Tramite il Bancomat, invece, si possono prelevare dei soldi in contanti da usare a propria discrezione.

Avere a disposizione un proprio conto corrente consente di avere un controllo sul proprio patrimonio, soprattutto laddove la propria banca di riferimento proponga dei pacchetti in grado di tutelare i propri averi. Il conto corrente può essere intestato a una sola persona ma anche a più individui: in questo caso parliamo di conto corrente cointestato.

Quest’ultima formula prevede la presenza di più titolari che, quasi sempre, si rivelano essere marito e moglie. Entrambi i soggetti hanno gli stessi diritti e doveri nei confronti dei soldi presenti sul loro conto. Questo perché tutto si appella alla regola del 50 e 50, motivo per cui, anche in caso di chiusura del conto, il denaro sullo stesso verrà diviso in parti uguali.

L’Agenzia delle Entrate è quell’ente che si occupa di monitorare ogni tipo di operazione effettuata sui conti bancari. Questo tipo di controllo viene svolto sia sui conti normali che su quelli cointestati. Bisogna però stare attenti, in quanto questi ultimi sono sottoposti a degli accertamenti molto più severi, spesso eseguiti con cadenza regolare.

Agenzia delle Entrate: il controllo del Fisco sui conti correnti cointestati

Il Fisco italiano è quindi tenuto a fare dei controlli mirati su tutti i conti correnti. Quelli contestati però, vengono monitorati con più attenzione, poiché è grazie a loro che si riesce a scoprire il reddito imponibile di ogni persona. Gli individui che scelgono questa tipologia di conto pensano che l’Agenzia delle Entrate non abbia il potere di prelevare i soldi dovuti in quanto questo è cointestato a un’altra persona.

Questo pensiero è però sbagliato, in quanto il Fisco può riscuotere la somma dovuta prelevandola dalla parte di denaro intestata al soggetto interessato. L’Agenzia delle Entrate offre anche la possibilità di dimostrare come i soldi presenti sul conto cointestato siano già stati tassati in precedenza. I dubbi verranno sollevati solo nel caso in cui non si abbiano certezze sulla provenienza del denaro o in caso di sospetto di pagamenti in nero. E’ proprio in questo frangente che bisogna fornire delle prove concrete che, dinanzi ad un mancato riscontro, potrebbero procurare pesanti sanzioni da parte del Fisco.

Eravate a conoscenza di tutte queste informazioni relative al mondo dei conti correnti? Siete più favorevoli all’apertura di un conto corrente individuale oppure pensate che quello cointestato possa rappresentare la soluzione migliore per una famiglia? A voi i commenti!