Il Governo Meloni ha deciso di aggiungere un bonus da 100 euro a quelli già esistenti. Ecco chi lo può ricevere!
Il Governo ha messo sul tavolo del Consiglio dei ministri alcuni provvedimenti mirati a supportare determinate categorie di lavoratori, discutendo sia di un bonus una tantum che di tagli ai contributi per specifici gruppi. Le misure proposte fanno parte di un più ampio pacchetto di riforme inserite nel decreto Coesione e nel contesto dell’attuazione della delega fiscale.
Il bonus da 100 euro, soprannominato “Bonus Befana”, sarà erogato a gennaio e si rivolge ai lavoratori dipendenti con un reddito complessivo non superiore a 28mila euro, che abbiano un coniuge e almeno un figlio a carico, nonché alle famiglie monogenitoriali. Inizialmente si era parlato di includere il bonus nella tredicesima, ma la versione finale lo ha definito come un indennità separata.
Per quanto riguarda il taglio dei contributi, il governo si propone di incentivare l’occupazione, in particolare tra giovani, donne e lavoratori svantaggiati, attraverso una riduzione degli oneri contributivi per i nuovi assunti per un periodo di due anni. Le misure prevedono particolari agevolazioni per l’avvio di nuove attività, con politiche differenziate tra il Centro Nord e il Mezzogiorno.
Queste iniziative rientrano nella strategia del governo di accelerare l’attuazione delle politiche di coesione, sostenute da un budget di 75 miliardi di euro per l’Italia, di cui 43 miliardi derivanti da fondi europei. L’obiettivo è impiegare queste risorse in politiche del lavoro, supporto sociale e aiuto alle imprese.
Nonostante l’ottimismo di alcune figure sindacali come Luigi Sbarra della Cisl, che apprezza la riforma delle politiche di coesione e le iniziative fiscali, altri leader sindacali esprimono perplessità. Francesca Re David della Cgil e Pierpaolo Bombardieri della Uil criticanole misure proposte come insufficientemente strutturali e carenti di coperture finanziarie certe. Entrambi sottolineano la necessità di interventi più ampi e strutturali che vadano oltre le semplici defiscalizzazioni e bonus una tantum, evidenziando anche l’esclusione dei pensionati dalle misure di sostegno.
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