Da qualche anno si parla del fenomeno bollettini truffa dopo l’apertura della partita IVA. Stavolta, la vittima è un 38enne di San Lazzaro. Come difendersi dal raggiro?
Bollettini truffa apertura partita IVA: un 38enne di San Lazzaro vittima del raggiro
Un 38enne di San Lazzaro che aveva appena aperto la partita IVA nel settore immobiliare, ha ricevuto una lettera. Conteneva la richiesta da parte della Camera di Commercio di 300 euro per la tassa di iscrizione al Registro delle imprese. Nella lettera la presunta Camera di Commercio chiedeva anche la comunicazione dell’Iban.
Il professionista di San Lazzaro è rimasto vittima di un raggiro a mezzo posta. Dovranno rispondere del reato di truffa e tentata truffa un 60enne e un 55enne originari della Campania.
Ignaro di essere finito nella trappola dei bollettini truffa, il 38enne di San Lazzaro ha effettuato il pagamento senza esitare. Dopo qualche giorno, ha ricevuto la stessa lettera in cui si chiedeva altro denaro.
A quel punto, il titolare dalla partita IVA è stato spinto a chiamare la Camera di Commercio che ha smentito di aver ricevuto soldi da lui. Da qui è partita la denuncia che ha portato all’identificazione dei due sospettati.
Bollettini truffa per chi apre la partita IVA: come difendersi dal raggiro?
Le nuove imprese che aprono la partita IVA sono sempre più prese di mira da bollettini fasulli. Via posta i truffatori chiedono il pagamento dei diritti camerali.
In genere, i bollettini ingannevoli in realtà si riferiscono a società estere per servizi pubblicitari in abbonamento. Chi riceve questo tipo di bollettini non deve assolutamente pagare perché è una truffa.
La Camera di Commercio non invia bollettini di pagamento ai titolari di partita IVA e non fa mai promozioni di attività o servizi commerciali.
Il pagamento dei diritti camerali annuali prevede una sola modalità: la compilazione dell’F24 da presentare ogni anno. E’ questo l’unico versamento da fare alla Camera di Commercio. Tutte le altre eventuali richieste sono truffe.
Finora, in tutta Italia le Camere di Commercio hanno ricevuto reclami da parte di milioni di contribuenti per via dei bollettini fasulli. Ricordiamo che nessuna Camera di Commercio effettua rimborsi.
Per difendersi dai raggiri, occorre non agire d’impulso e rivolgersi o al proprio consulente oppure direttamente alla Camera di Commercio di competenza. Entrambi vi raccomanderanno di non pagare assolutamente quei bollettini.
Sul sito web dell’AGCM (Agenzia Garante della Concorrenza e del Mercato) è disponibile per la consultazione un Vademecum dedicato proprio ai bollettini ingannevoli.
Che ne pensate di questa truffa? A voi i commenti!