• Ven. Nov 22nd, 2024

Anticipo Liquidazione Per Gli Statali: Cosa Cambia Con La Nuova Legge!

Un provvedimento allo studio del governo da inserire nel Pnrr o nel decreto Crediti fiscali propone un anticipo liquidazione per gli statali.

 

Repubblica ha accennato in un articolo di un provvedimento allo studio del governo. Potrebbe essere inserito nel Pnrr o nel decreto Crediti fiscali. Riguarda un possibile anticipo liquidazione per gli statali che potrebbero fruire prima del previsto di una parte del Tfs. Ricordiamo che il Tfs è il trattamento di fine servizio spettante al termine della carriera lavorativa.

Anticipo liquidazione per gli statali: cosa cambierebbe con la nuova legge?

La novità in arrivo per gli statali si riferisce ad una legge allo studio secondo cui i dipendenti pubblici potrebbero ricevere una quota del Tfs prima della pensione.

Cosa potrebbe cambiare rispetto alla situazione attuale per gli statali?

In pratica, i dipendenti pubblici avrebbero la possibilità di chiedere l’anticipo della liquidazione alle banche. E’ un vantaggio per i dipendenti che necessitano di liquidità per pagare gli studi ai figli, fare investimenti o altro. Avrebbero la possibilità di fruire di denaro contante senza dover attendere il momento della pensione.

In seguito, restituirebbero questa sorta di debito quando percepiranno la parte restante del Tfs.

Nel rimborsare il prestito agli istituti di credito, l’importo aumenterebbe del tasso di interesse applicato dalle banche. Le banche non concedono prestiti a tasso zero, ovviamente.

Sono proprio i gruppi bancari a spingere questa iniziativa.

La legge allo studio prevede un solo requisito per chi richiede l’anticipo della liquidazione. Deve essere stato assunto prima del 2001. Secondo questo requisito, sarebbero tre milioni gli statali interessati al provvedimento.

L’emendamento che fa ‘bene’ alle banche

Con questo emendamento al decreto Crediti fiscali, gli statali non dovranno più ricorrere ad altri tipi di finanziamenti come la cessione del quinto. E’ anche vero, però, che questa norma, se approvata, porrebbe in una posizione discriminatoria i dipendenti pubblici rispetto a quelli privati.

I lavoratori dipendenti del settore privato non devono versare alcun interesse quando riscattano il Tfr in anticipo. Possono richiedere l’anticipo soltanto i dipendenti privati iscritti al Fondo Credito. Da febbraio l’Inps eroga anticipi sulla liquidazione al 100% dell’importo dovuto. Chiede un tasso di poco superiore all’1%.

Le banche convenzionate applicano tassi d’interesse che superano il 3% sui prestiti agli statali con un limite di finanziamento di 45mila euro.

Il prossimo 10 maggio la Corte Costituzionale dovrà pronunciarsi sulla legittimità del pagamento differito del Tfs agli statali che devono attendere anche più di 5 anni per ricevere la liquidazione.

Se il pagamento differito verrà dichiarato illegittimo dai giudici supremi, lo Stato dovrà trovare circa 10 miliardi di euro per saldare i trattamenti tuttora non erogati.

Che ne pensate del nuovo emendamento? A voi i commenti!