I mutui oramai sono saliti alle stelle, e questo allarme ancora non ha intenzione di arrestarsi. Ecco perchè continua la crisi degli immobili!
L’incremento dei tassi di interesse e l’impatto dell’inflazione hanno portato a un’allerta sulle capacità di rimborso dei mutui da parte delle famiglie italiane. Secondo un’analisi di Nomisma, un quarto delle famiglie con finanziamenti in corso teme difficoltà nel mantenere i pagamenti regolari nel 2024. Questa situazione potrebbe portare a un aumento del 12% nelle aste immobiliari, con il rischio di vedere i valori degli immobili scendere fino alla metà del loro valore di mercato.
L’Abi segnala un leggero calo nei tassi dei nuovi mutui, offrendo un parziale sollievo alle famiglie che potrebbero considerare la surroga per alleviare il peso dei mutui contratti a tassi più alti. Nonostante questo, la pressione finanziaria rimane alta, con consumi che sebbene siano tornati ai livelli pre-pandemia, si scontrano con un calo del reddito disponibile che limita la capacità di spesa delle famiglie.
Il biennio 2022-2023 ha visto un forte aumento dei mutui erogati, spingendo verso l’alto il tasso medio e mettendo a dura prova le famiglie, in particolare quelle con mutui a tasso variabile e redditi annuali lordi fino a 40mila euro. Questi nuclei familiari hanno subito aumenti significativi nelle rate mensili, con impatti drastici sul reddito netto residuo disponibile.
L’aspettativa per il 2024 è di un aumento nelle aste immobiliari, un fenomeno che rappresenta una sfida sia per le famiglie che per le banche, con conseguenze sul valore degli immobili e sulle capacità di recupero crediti. In questo contesto, si evidenzia l’importanza di trovare soluzioni innovative, come la cartolarizzazione a valenza sociale proposta da Gianfranco Dote, CEO di Save Your Home. Questo strumento offre una via d’uscita etica e socialmente responsabile, permettendo alle famiglie di mantenere le proprie abitazioni e aiutandole a ristabilire la propria solvibilità finanziaria.
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