Il rinnovo della patente è un obbligo che tutti coloro che guidano devono prima o poi affrontare. Non sempre, però, è così semplice ottenerlo: ecco perché e a chi può essere negato.
Rinnovo della patente: l’età non è l’unico fattore di rischio
Il rinnovo della patente non è solo una pratica burocratica come molte persone possono pensare. Non bisogna, però, trascurare il motivo reale che sancisce questo obbligo. È importante rammentare che il fattore età incide molto sulla validità e sulla scadenza del documento di guida.
Fino al compimento del 50° anno di età è possibile rinnovare la patente ogni 10 anni, purché i soggetti interessati godano di buona salute. Ovviamente, con il passare degli anni, tali condizioni possono mutare in seguito all’insorgenza di patologie che possono influire negativamente sul rinnovo del permesso di guida. Per questo motivo, dopo i 50 anni i rinnovi vengono effettuati ogni 5 anni.
Dopo i 70 anni il rinnovo scatta ogni 3 anni e dopo gli 80 ogni 2. È doveroso aggiungere che la Legge non impone un limite d’età per guidare, a condizione che i requisiti psicofisici siano idonei e non mettano a repentaglio la propria vita e quella degli altri. In parole brevi, un ottantenne può mettersi tranquillamente al volante agevolando i suoi spostamenti, purché le sue condizioni di salute glielo consentano. In caso di diabete, per esempio, il soggetto interessato dovrà sottoporsi a una visita medica presso uno specialista.
Una volta ottenuto il certificato, l’interessato dovrà esibirlo in fase di visita medica per il rinnovo della patente. A tal punto, il medico legale o la commissione medica valuteranno l’idoneità del conducente alla guida. C’è da dire che il mancato rinnovo riguarda generalmente solo i casi più gravi.
Rinnovo della patente: fattori di rischio e limitazioni
Il rinnovo della patente viene negato in seguito all’insorgenza di patologie invalidanti per la guida piuttosto che per l’età. In queste condizioni rientra anche l’abuso di farmaci, alcol e stupefacenti: per questo motivo, in caso di positività al volante, la patente andrà in revisione. I rinnovi diventano così molto più frequenti, anche per dar tempo alla commissione medica di valutare l’effettivo stato di sobrietà dell’individuo.
Il soggetto dovrà, quindi, sottoporsi a esami clinici con frequenza biennale, annuale e, in alcuni casi, semestrale. Per quanto riguarda le malattie che possono compromettere lo stato di salute delle persone, è doveroso avvisare il medico oppure l’ASL. La mancata segnalazione alle autorità competenti comporta una violazione della Legge: si tratta di dichiarare il falso in atti pubblici in corso di rinnovo, ma non solo. L’assicurazione, infatti, si esonera da qualsiasi responsabilità di risarcimento danni in caso di incidente.
Tra le patologie che determinano un mancato rinnovo della patente ricordiamo il diabete mellito con elevati picchi ipoglicemici e l’epilessia non trattata farmacologicamente. Non dobbiamo dimenticare la sindrome delle apnee ostruttive nel sonno, responsabile di un aumento della sonnolenza diurna. Rientrano nelle categorie a rischio anche diverse malattie cardiache e tutte quelle condizioni che potrebbero causare un malore e la conseguente perdita del controllo del veicolo.
Concludendo, il rinnovo della patente di guida viene concesso, generalmente, nei casi in cui lo stato di salute non metta in pericolo
la nostra stessa sicurezza e quella degli altri. Siete d’accordo con questa normativa? A voi i commenti!