Una tregua annunciata e subito disattesa riaccende la tensione tra Russia e Ucraina. Zelensky è su tutte le furie, e profondamente amareggiato Ecco che cosa è accaduto!
Nel cuore della Pasqua, quando il mondo cristiano si raccoglie per celebrare la rinascita e la speranza, in Ucraina si è vissuto un ennesimo capitolo di sangue e delusione. Vladimir Putin aveva annunciato un cessate il fuoco temporaneo, una tregua di 30 ore che sarebbe dovuta cominciare nel tardo pomeriggio del sabato e concludersi alla mezzanotte del lunedì. Ma a poche ore dall’inizio, la realtà ha preso il sopravvento: la guerra non si è mai fermata.
Secondo il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, nel giro di mezza giornata sono stati registrati ben 64 episodi offensivi da parte della Russia: 59 bombardamenti e 5 attacchi sul fronte. Il messaggio è arrivato diretto e amaro, condiviso pubblicamente attraverso i suoi canali ufficiali. Zelensky ha sottolineato come la Russia stia cercando di alimentare l’illusione di una tregua, mentre sul terreno si continua a combattere e a morire.
Tragico il bilancio per i civili. A Kherson, un uomo di 58 anni ha perso la vita in seguito a un attacco con droni, avvenuto proprio un’ora dopo l’inizio formale del cessate il fuoco. A comunicare la notizia è stato il capo dell’amministrazione militare regionale, che ha espresso cordoglio alla famiglia della vittima. Questo episodio ha simbolicamente spezzato l’idea stessa di una Pasqua di pace.
Zelensky, nonostante l’evidente violazione dell’accordo, ha rinnovato la proposta di estendere la tregua per altri trenta giorni. Un gesto che sembra più una dichiarazione di intenti che una speranza realistica, considerando le continue azioni russe. Nel suo discorso pasquale, il presidente ha scelto parole forti e cariche di significato: ha affermato che il male può vincere per un’ora, ma non per sempre. La vita, dice, finirà per trionfare.
Nel frattempo, la guerra ha superato la soglia dei mille giorni. Un conflitto che non accenna a fermarsi, dove ogni promessa di pace sembra destinata a infrangersi contro la dura realtà del fronte. Eppure, Zelensky guarda oltre, immaginando un futuro in cui l’Ucraina potrà riunirsi, ricostruire e celebrare davvero una Pasqua di pace, non solo nei riti, ma nella quotidianità.
In un mondo che continua a cercare equilibrio, viene da chiedersi: le tregue annunciate servono davvero o sono solo strumenti di propaganda? Raccontateci cosa ne pensate nei commenti.