Oltre alla guerra che si sta pronunciando, l’Ucraina deve affrontare un altro tipo di conflitto: la Cyber War, che mette sotto attacco diverse banche della nazione e il Ministero della Difesa. Ecco cosa sta succedendo!
Già negli anni passati i vicini di casa russi avevano compromesso alcune delle amministrazioni ucraine più importanti, attraverso alcune applicazioni che entravano nei sistemi e trafugavano i vari ordinamenti. Il governo di Kiev ha annunciato pubblicamente che ormai i pirati informatici russi utilizzano l’ex Repubblica Sovietica come una specie di “laboratorio”; i cracker ruteni si avvalgono della difesa pressochè inesistente dell’Ucraina per testare alcuni esperimenti, replicabili poi in larga scala. E poichè la Russia pone delle regole a favore di questi bucanieri abusivi, non c’è nessuna tutela per i server ucraini, che vengono alterati in maniera apparentemente lecita.
Si avevano avuto problemi di questo tipo già nei precedenti anni. Nel 2014, per esempio, proprio a ridosso delle elezioni, c’erano state delle campagne di disinformazione e varie interferenze nel campo; successivamente nel Dicembre del 2016, alcuni disturbi intrusi russi avevano portato ad un blackout generale della rete elettrica, che venne messa in pausa per una durata di 6 ore. Subito dopo, sempre nello stesso mese, nuovamente un’intromissione da parte della Russia, che compromisero le infrastrutture elettriche. O ancora lo scorso 14 gennaio, quando una settantina di siti governativi ucraini è stata messa offline da un malware. Una cosa è chiara: così come i sistemi ucraini vengono hackerati frequentemente, anche altri paesi potrebbero subire lo stesso trattamento, dato che non ci sono norme che neghino questo tipo di attività illecita.
Sicuramente gli obiettivi più facili da raggiungere sono i paesi in cui internet e le reti in generale vengono molto usate e tutto è connesso. Un esempio lampante sono gli Stati Uniti, che non hanno patito lo stesso processo solo per ragioni puramente politiche. Il paese statunitense, inoltre, possiede una delle fortificazioni riguardo queste manipolazioni più elevate del mondo e, ricordiamo, fa parte della Nato, quindi in caso di problema dovrà essere aiutata dalle altre nazioni che ne fanno parte. Ciò non accade, purtroppo, per l’Ucraina che può solo sperare in un aiuto da parte del Nord Europa.
La sinergia tra azione sul campo di battaglia e nel cyberspazio ha contraddistinto la maggior parte delle operazioni russe nella guerra con l’Ucraina. Questo è quello che il resto del mondo chiama “crisi ucraina”: la vera minaccia sono i suoi vicini, non la sua politica o la sua cultura. La “crisi” cibernetica ucraina aumenta i rischi anche per le imprese italiane che intrattengono delle connessioni con il territorio ex sovietico. Il danno è palese e le agenzie italiane del caso invitano il Paese ad innalzare i livelli di protezione delle infrastrutture digitali. Rimane da chiederci se siamo pronti ad una vera e propria rivalità tra i cyberattacchi. Abbiamo i mezzi necessari per contrastare queste inimicizie?