Proseguono le indagini sul caso della 19enne stuprata dal branco a Palermo. La ragazza è stata trasferita in un luogo segreto. Perché?
Stuprata dal branco a Palermo: le condizioni della ragazza preoccupano
La 19enne vittima di stupro di gruppo a Palermo ha lanciato segnali preoccupanti. Tanto da spingere le autorità ad agire per il suo bene. E’ stata da poco trasferita in una comunità protetta, fuori dal capoluogo siciliano, da Carabinieri ed assistenti sociali.
La decisione è stata presa dalle autorità per un motivo grave: la ragazza ha lanciato segnali preoccupanti sui social media con frasi riconducibili al suicidio.
Il centro che accoglie la 19enne è attrezzato appositamente per casi delicati come il suo. All’interno della comunità protetta, la giovane avrà anche la possibilità di lavorare.
Stupro di gruppo a Palermo: a che punto sono le indagini
Mentre proseguono le indagini per lo stupro del branco al Foro Italico di Palermo, il Tribunale del Riesame dovrà decidere sulla richiesta di scarcerazione di uno dei 7 indagati. I ragazzi sono stati arrestati a distanza di 3 settimane dal compimento del reato.
Per l’8 settembre è stato fissato il riesame di un altro indagato.
Non è stata fissata alcuna data per la decisione dei giudici in merito alla richiesta di revoca del carcere degli altri ragazzi arrestati.
Sono stati aggiunti alla lista degli indagati altri 3 ragazzi, tra cui un 22enne ritenuto dai complici la ‘mente’ di tutto e un minorenne all’epoca dei fatti. Quest’ultimo era stato scarcerato e trasferito in comunità, ma è tornato in carcere per certi commenti sulla vicenda e contenuti pubblicati sui social.
Garante: ‘vietato divulgare le generalità della vittima’
Il Garante per la protezione dei dati personali ha avviato un’istruttoria nei confronti di siti web, che hanno reso note le generalità della vittima dello stupro di gruppo. In una nota, ha specificato che potrà adottare i necessari provvedimenti informando l’autorità giudiziaria per le valutazioni di competenza.
Il Garante ricorda che è vietato divulgare le generalità della vittima di violenza di gruppo.
Certe regole deontologiche impongono ai giornalisti di pubblicare fatti di cronaca delicati come questo senza citare dettagli utili a identificare le vittime di violenza. Tuttavia, come spiega il Garante nel comunicato, continuano a registrarsi casi di informazione con eccessivi particolari ed un’attenzione morbosa sulle vicende di violenza sessuale.
Che ne pensate? A voi i commenti!