Di recente in un ospedale si sono scoperte alcune operazioni non del tutto etiche, prendendo come cavie dei piccoli. Ecco che cosa è accaduto!
Negli anni Settanta e Ottanta, un inquietante scandalo coinvolse il Regno Unito, dove bambini con disturbi della coagulazione del sangue furono usati come cavie in esperimenti clinici. Una recente inchiesta della BBC ha rivelato che questi esperimenti hanno causato la trasmissione di gravi malattie infettive come l’HIV e l’epatite C a molti di questi pazienti.
Secondo i documenti esaminati, i bambini venivano sottoposti a test con prodotti sanguigni non sicuri, spesso senza il consenso informato delle loro famiglie. Tragicamente, la maggior parte di questi bambini è deceduta. Questi test si sono protratti per oltre un decennio e hanno coinvolto centinaia di persone in tutto il paese.
Durante quel periodo, il Regno Unito affrontava una carenza di prodotti sanguigni, il che portò all’importazione di plasma dagli Stati Uniti. Questi prodotti erano spesso ottenuti da donatori ad alto rischio, come prigionieri e tossicodipendenti, e risultarono contaminati da virus letali.
Uno dei trattamenti chiave, il Fattore VIII, sebbene efficace nel controllare le emorragie in pazienti con emofilia A, si rivelò una fonte di infezioni a causa della contaminazione virale. Prima dell’introduzione di trattamenti per inattivare i virus, molti pazienti trattati con concentrati di Fattore VIII o IX si trovarono infettati da HIV, epatite B o C.
Attualmente, è in corso un’inchiesta pubblica sullo scandalo, con il rapporto finale atteso per maggio. Questa situazione ha sollevato profonde preoccupazioni riguardo alle pratiche etiche nella ricerca medica e sulla sicurezza dei trattamenti sanitari.
Cosa ne pensate? A voi i commenti!