• Sab. Apr 12th, 2025

Putin Vuole Indietro La Vecchia Urss. Prossimo Obiettivo: Paesi Balcanici!

I Paesi Baltici temono una nuova invasione russa e si preparano al peggio, tra trincee e strategie. Ecco che cosa sta accadendo!

 

Mentre il mondo guarda con ansia a un possibile cessate il fuoco tra Russia e Ucraina, nei Paesi Baltici l’atmosfera è tutt’altro che distesa. Estonia, Lettonia, Lituania e Polonia si stanno preparando a un possibile nuovo fronte di guerra, convinti che la minaccia di Mosca sia tutt’altro che conclusa.

I segnali sono chiari. Questi quattro Paesi hanno abbandonato la Convenzione di Ottawa, che vieta l’uso delle mine antiuomo, scegliendo di rimettere in campo vecchie strategie difensive. La decisione è un chiaro segnale di allerta, nato dalla paura che un eventuale stop ai combattimenti in Ucraina possa servire alla Russia per riorganizzarsi in vista di un altro attacco.

Secondo alcune fonti dell’intelligence europea, Mosca starebbe reclutando oltre 150 mila nuovi soldati. Gli analisti temono che nel giro di sei mesi il Cremlino possa avere la forza necessaria per colpire un Paese vicino. E nel giro di cinque anni, si teme un piano più ampio per destabilizzare l’intera Europa orientale.

Le preoccupazioni non si fermano alla speculazione. Già ora, Lettonia e Lituania stanno costruendo difese fisiche lungo i propri confini. Blocchi di cemento a forma piramidale, i cosiddetti denti del drago, sono comparsi nelle aree strategiche, progettati per rallentare l’avanzata dei mezzi corazzati.

Gabrielius Landsbergis, ex ministro della Difesa lituano, ha avvertito che il momento più pericoloso potrebbe essere proprio dopo un cessate il fuoco. I Baltici non si sentono al sicuro, anzi: ogni giorno che passa potrebbe essere quello in cui Mosca decide di colpire ancora.

E mentre l’Occidente discute sulle armi e sulle alleanze, i Paesi dell’Est Europa scelgono la via della preparazione militare. Ma quanto è vicino davvero il rischio di un nuovo conflitto? Siamo pronti a reggere l’urto?

La tensione cresce. Ma la risposta è nelle mani della diplomazia, o forse dell’orologio.

Che ne pensi? Difesa legittima o escalation annunciata? Partecipa alla discussione nei commenti.