Una grossa stangata si è abbattuta sulla nota azienda di salumi italiana nelle scorse ore. Il salumificio Beretta si è visto sequestrare 4 milioni di euro a seguito di un’inchiesta disposta dalla Procura di Milano. Ecco che cosa è successo!
Salumificio Beretta: La Procura dispone il sequestro di 4 milioni di euro
L’azienda dei fratelli Beretta si è vista sequestrare 4 milioni di euro da parte della Guardia di Finanza di Lecco. Tutto è successo nella giornata del 13 aprile, in base a quanto predisposto dalla Procura di Milano.
Il giudice Tommaso Perna ha deciso di prendere questo provvedimento nei confronti dell’azienda, in quanto questa sarebbe accusata di frode fiscale. Questo è il motivo per cui é stata aperta un’inchiesta da parte del procuratore Maurizio Romanelli e dal pubblico ministero Paolo Storari.
Secondo le prime indiscrezioni, il problema sarebbe imputabile alla scelta della manodopera. I lavoratori sarebbero stati individuati da alcune cooperative che non avrebbero mai pagato tasse e contributi allo Stato.
Ecco perché la Procura ha disposto questa sanzione nei confronti dei fratelli Beretta, ma anche verso tutte quelle aziende che avrebbero fornito loro la manodopera.
Le indagini effettuate dalla procura di Milano
La Procura di Milano ha fatto di tutto per dimostrare come le diverse cooperative coinvolte avrebbero indirizzato i lavoratori verso l’azienda dei fratelli Beretta. Tutto questo ha permesso di godere di importanti vantaggi sotto il punto di vista fiscale.
La maggior parte dei dipendenti transitava da una cooperativa all’altra, offrendo loro la possibilità di manodopera a basso costo. Questo non avrebbe solamente influito sul rendiconto delle agenzie esterne, ma anche su quello del salumificio Beretta, che avrebbe potuto ridurre i costi legati all’assunzione dei dipendenti.
Alcuni lavoratori hanno quindi deciso di prendere in mano la situazione e denunciare tutto alle autorità competenti.
Le testimonianze dei dipendenti
Le parole dei dipendenti hanno avuto un ruolo chiave in tutta questa faccenda. Alcuni di loro hanno dichiarato come le mansioni venissero affidate dai gestori delle cooperative solo sulla carta, in quanto erano gli uffici Beretta a stabilire cosa fare e quando farlo.
Molti lavoratori hanno dichiarato di non aver mai conosciuto i titolari delle cooperative che si occupavano delle assunzioni. Tutte le indagini hanno dimostrato come gli operai assunti, nonostante avessero cambiato più volte luogo e datore di lavoro, avrebbero continuato ad esercitare presso l’azienda in questione.
La Guardia di Finanza ha inoltre testimoniato la presenza di alcune fonti che andrebbero ad evidenziare l’emissione di fatture false. Al momento, le accuse principali sono rivolte al rappresentante legale del salumificio Beretta, ovvero Vittorio Beretta, e a Fabrizio Cairoli.
Questo, che rappresenta l’azienda da un punto di vista più concreto, si era occupato di creare una rete tra le diverse cooperative al fine di comportare più benefici per tutti.
Non è la prima volta che ci si ritrova di fronte ad una truffa di questo tipo. Situazioni simili si sono verificate anche per l’azienda Cegalin-Hotelvolver e per la DHL Supply Chain Italy, azienda nota in ambito logistico.
Non ci resta che attendere ulteriori sviluppi per scoprire come evolverà la situazione e se altri provvedimenti verranno presi nei confronti del colosso dei salumi.
Secondo voi i fratelli Beretta verranno accusati di ulteriori mancanze?