Mirto Milani, attualmente in carcere per il caso di Laura Ziliani, ha confessato nuove dinamiche sconvolgenti che lasciano di stucco chi ascolta le sue parole. Ecco cosa ha rivelato…
Omicidio Laura Ziliani: la confessione di Mirto Milani
Un anno fa Laura Ziliani, una vigilessa di Temù, è stata uccisa da due delle sue figlie e dal fidanzato di una di queste.
L’uomo, Mirto Milani, ha agito seguendo la volontà delle figlie Paola e Silvia, le quali hanno deciso di mettere fine alla vita della loro madre. Secondo le ultime indiscrezioni, l’assassino avrebbe fatto delle confessioni molto importanti al suo compagno di cella, un uomo che si trova in carcere a seguito di alcuni reati di natura fiscale.
L’uomo ha quindi ascoltato attentamente quanto Milani ha voluto confessargli, ma poi ha deciso di riportare il tutto alle forze dell’ordine, in quanto ha dichiarato di essere guidato dall’etica.
Secondo quanto raccontato dal carcerato, Mirto Milani non solo ha portato a termine l’omicidio della donna, ma ha dei dubbi in merito alle condizioni di questa quando è stata seppellita. Il tutto deriverebbe dal fatto che la povera Laura potesse essere ancora viva nel momento in cui è stata sepolta, in quanto i tre non si sono accertati delle sue condizioni.
L’omicida avrebbe raccontato al suo compagno di cella di aver tentato di avvelenare la donna offrendole un muffin a base di mirtilli e benzodiazepine. Questo però non ha sortito l’effetto desiderato e quindi i tre hanno tentato di ucciderla, soffocandola con un sacchetto di plastica.
Perché i tre ragazzi hanno deciso di uccidere Laura?
A distanza di un anno, resta difficile capire il motivo per cui tre ragazzi abbiano deciso di uccidere la donna in questione. Gli inquirenti, che hanno indagato a lungo sulla scena del crimine, hanno dichiarato che si tratta di un piano premeditato, in quanto le donne hanno più volte manifestato la volontà di voler uccidere la loro madre.
Al momento, il movente gira intorno alla questione dell’eredità, in quanto i tre, uccidendo Laura, avrebbero potuto appropriarsi del patrimonio di famiglia e dividerlo in parti uguali.
Qualcosa però è andato storto e i tre sono stati accusati di omicidio volontario e occultamento di cadavere, anche se non hanno mai voluto collaborare con la polizia. Ovviamente è molto triste pensare come delle figlie possano arrivare a desiderare la morte della madre solamente per questioni economiche, ma di casi simili se ne sono verificati moltissimi anche in passato.
Mirto, Paola e Silvia hanno comunque presentato un esposto alla procura di Venezia, anche se tutto questo è stato aggravato dalla confessione che l’uomo ha fatto al suo compagno di cella.
Ora che le forze dell’ordine sono in possesso di queste informazioni aggiuntive, sarà possibile procedere con ulteriori indagini, in modo da ottenere tutte quelle prove atte a confermare la colpevolezza dei soggetti indagati.
Riuscite a immaginare come delle figlie possano arrivare a uccidere la madre solo per intascarsi il patrimonio di famiglia? Sono state le tue donne a convincere Mirto a compiere il folle gesto oppure è stato proprio lui a raggirare la volontà delle due ragazze? A voi i commenti!