Risulta ancora dispersa la piccola Kata, la bimba scomparsa a Firenze. Mentre la Polizia continua a indagare, arriva l’annuncio della madre e di sua cugina.
Kata, la bambina scomparsa a Firenze: le ricerche continuano
Continuano le ricerche di Kata, la bimba di 5 anni scomparsa il 10 giugno a Firenze. La Polizia visiona telecamere di sorveglianza e utilizza anche droni di ricognizione.
La piccola Mia Kataleya stava giocando insieme ad altri bambini nel cortile dell’ex hotel Astor poco prima che sparisse nel nulla. Viveva all’interno dell’edificio di via Maragliano occupato da un centinaio di persone, perlopiù romeni e peruviani.
Risulta ancora dispersa, la Polizia ha setacciato tutte le telecamere della zona e dovrà riesaminare tutte le immagini in cerca di dettagli utili alle indagini. Si è allontanata o è stata rapita?
Alla disperata ricerca di Kata, la madre Katherine Alvarez è stata colta da un lieve malore. Il padre ha tentato due volte il suicidio in carcere ingerendo detersivo e usando cavi elettrici.
Kata era stata affidata allo zio che, in un attimo di distrazione, l’ha persa di vista.
L’annuncio sconcertante della madre e di sua cugina
La cugina di Katherine Alvarez, madre di Kata, nelle ultime ore ha lanciato grandi accuse. E’ convinta che qualcuno ha visto e non intende parlare. All’interno dell’edificio di via Maragliano si conoscono tutti. I vicini affermano di non aver visto nulla ma è impossibile.
E’ intervenuta Piera Maggio, madre di Denise Pipitone scomparsa a Mazara del Vallo il 1° settembre 2000. Ha raccomandato a chiunque sappia qualcosa di parlare e supportare le indagini.
Dal canto suo, la madre di Kata non crede che la bimba si sia allontanata da sola e si sia persa. E’ sicura che qualcuno l’abbia presa e portata via. L’ha dichiarato nel corso di un’intervista al TG1.
Al Resto del Carlino ha voluto rivelare qualcosa di più. Ha litigato con alcune persone che avevano intenzione di occupare le stanze. Ha riferito ai Carabinieri i nomi di queste persone. Si tratta di una famiglia peruviana che abita al terzo piano dell’edificio occupato.
Che ne pensate di queste parole sconcertanti? A voi i commenti!