La crisi tra Ucraina e Russia è sfociata in una guerra dopo l’invasione da parte delle truppe di Mosca. Come previsto, l’Occidente ha condannato l’azione militare decisa dal presidente russo, Vladimir Putin. Ha inoltre varato una serie di sanzioni economiche. Ma è almeno dal 2014 che Putin lavora a delle strategie per difendersi da queste punizioni. Ecco il piano segreto di Vladimir Putin!
Con il caso Crimea, lo zar ha sempre avuto a che fare con le ripercussioni decise dai paesi Nato. Tanto che Putin ha eseguito degli sforzi per ridurre la propria dipendenza dall’Occidente. Mosca, non a caso, si è impegnata ad accrescere la dipendenza dell’UE dalle forniture di gas russo diventando un partner commerciale indispensabile per tanti paesi del Vecchio Continente.
Partiamo dall’ economia, o meglio dalla moneta. Negli ultimi 5 anni il governo russo ha iniziato a ridurre la propria dipendenza dal dollaro e dagli investimenti stranieri. Il culmine di questo atteggiamento anti-americano si è avuto a giugno 2021 quando il Russian National Wealth Fund ha annunciato di voler cambiare gli asset a favore di quelli in yuan e oro. A dare l’annuncio è stato il ministro delle Finanze, Anton Siluanov. La decisione di dismettere gli asset in dollari era una risposta alle sanzioni imposte dagli Stati Uniti al paese. Tra queste il divieto alle istituzioni americane di trattare direttamente i titoli di Stato del debito russo. In parallelo Mosca ha ridotto l’esposizione all’estero delle sue banche e delle sue imprese.
Una delle sanzioni più gravi che l’Europa potrebbe varare contro Mosca è l’esclusione della Russia dal sistema finanziario Swift per i pagamenti esteri. Più nel dettaglio il Swift connette più di 11mila istituzioni finanziarie per i loro trasferimenti di denaro in tutto il mondo. Dopo il blocco del Nord Stream 2, escludere la Russia da questo sistema sarebbe il colpo più duro inflitto dall’Occidente a Putin. Di fatto, banche e imprese russe non potrebbero più ricevere denaro dall’estero, il che comprometterebbe rapporti commerciali per miliardi di euro. Per prepararsi a questa eventualità la Banca Centrale Russa ha iniziato a sviluppare sistemi alternativi, tra cui uno nazionale e uno in partnership con Pechino.
La Russia ha infine lavorato per rendere l’Europa sempre più dipendente dalle sue materie prime: petrolio e gas. In quest’ultimo caso in particolare gioca un ruolo chiave la costruzione del gasdotto Nord Stream 2. Certo è che ora che la guerra è scoppiata è probabile che la domanda di energia dall’Europa cali. Ma non essendoci per il momento un’alternativa al gas russo è chiaro che lo zar tiene in scacco il Vecchio Continente. Si pensi solo che il 40% del gas che usiamo in Italia arriva dalla Russia.
Insomma, la ricchezza del Cremlino ammonta a cifre oltre ogni immaginazione. Calcolarlo non è possibile, ma basti pensare che guadagna almeno 140 mila dollari all’anno e possiede appartamenti sparsi in altre nazioni. Un esempio è il Palazzo di Putin, una vasta tenuta sul Mar Nero che si stima sia costata più di 1 miliardo di dollari; oppure lo yacht di lusso da 100 milioni di dollari. Solo due dei tesori dello zar che gli consetirebbe di aumentare la sua agiatezza.