La guerra fra Russia ed Ucraina continua a combattersi senza alcuna tregua. Le bombe e i missili continuano a cadere, le sanzioni della Nato a colpire il Cremlino. L’attenzione è concentrata verso le centrali nucleari e una città ucraina è stata completamente conquistata dai russi. Ecco l’ultimo bollettino di guerra.
Guerra in Ucraina: le ultime notizie sul conflitto bellico
La guerra nell’Europa dell’est continua ormai da più di due mesi. La Russia e l’Ucraina non intendono cedere al nemico e le forze di Putin continuano imperterrite la loro marcia sul Donbass.
Grandi bombardamenti si stanno abbattendo sulla Nazione invasa, molti dei quali rivolti alle acciaierie Azovstal. In molti si chiedono quanto durerà ancora questa guerra in quanto, se all’inizio si sospettava una guerra lampo, ora le cose sono relativamente diverse.
Quel che è certo è che l’Ucraina non intende piegarsi al volere del nemico e la stessa Russia non si aspettava una resistenza così forte da parte della Nazione guidata da Volodymyr Zelensky.
Ecco quindi cinque punti fondamentali che, in un modo o nell’altro, segnano un periodo storico che nessuno di noi pensava di poter vivere.
1) Nuovi fondi economici inviati dagli Stati Uniti all’Ucraina
Gli Stati Uniti hanno deciso di inviare 33 miliardi di dollari a Kiev poiché, a detta di molti, la guerra sarà ancora molto lunga.
Le informazioni sono state diffuse dallo stesso Biden, il quale ha dichiarato la volontà di sostenere l’Ucraina sotto il punto di vista economico e militare. Il Presidente degli Stati Uniti ha inoltre aggiunto che fino a quando l’Ucraina verrà bombardata, gli Stati Uniti continueranno a inviare delle armi per sostenerla.
Attualmente l’America ha inviato quasi 50 miliardi di dollari all’Ucraina, esprimendole un sostegno economico senza precedenti.
Purtroppo sono in molti a pensare che la guerra non si risolverà nel giro di poche settimane e l’economia dell’Ucraina é completamente devastata dal conflitto economico.
2) Il fallimento dell’Onu nei confronti della guerra
La capitale dell’Ucraina é continuamente bersagliata dai missili russi, poiché Putin intende distruggere la città più importante della Nazione.
Gli edifici devastati e le vittime aumentano di ora in ora e, a detta del Premier ucraino, l’obiettivo di Putin è sempre stato quello di umiliare l’ONU.
L’Organizzazione Delle Nazioni Unite ha più volte cercato di mediare questo conflitto, ma il suo intervento è parso a molti estremamente debole. Questo non ha fatto altro che generare in Putin un sentimento di superiorità, volto a far aumentare ancora il suo desiderio di supremazia.
3) Grande paura per le centrali nucleari
Personalità molto importanti hanno espresso la loro preoccupazione per quanto riguarda la gestione delle centrali nucleari. Una di queste, più precisamente quella di Zaporizhia, é stata completamente assoggettata dalle armate russe.
In questo modo la centrale non può portare a termine i propri compiti e si teme un attacco terroristico da un momento all’altro. I diversi scavi operati dai russi nelle zone adiacenti a Chernobyl hanno favorito un incremento delle radiazioni comportando, un grande pericolo per l’ambiente.
7 reattori su 15 risultano essere operativi, ma la loro integrità é messa a dura prova dall’intensa frequenza dei bombardamenti.
4) Kherson finisce nelle mani del nemico
A più di due mesi dall’inizio del conflitto, l’unica città ad essere caduta in mano ai russi é Kherson. In quest’area verrà introdotto il rublo a partire dal 1° maggio e, fino a qualche giorno fa, importanti provvedimenti sono stati presi nei confronti dei manifestanti ucraini.
Il Referendum volto all’annessione di questa zona alla Russia risulta essere esclusivamente di facciata, in quanto il destino della città ucraina é ormai definito da tempo.
5) Imprese italiane devastate dal conflitto: ecco come ottenere l’indennizzo
Anche le aziende italiane hanno subito dei danni in seguito allo svolgimento del conflitto. Queste potranno ricevere un indennizzo per la loro perdita ,ma dovranno essere presenti dei requisiti per ottenere il rimborso.
Il primo di questi riguarda la presenza di operazioni commerciali con i paesi dell’est per almeno il 20% del fatturato. É necessario poi aver sostenuto un acquisto di materie prime con un aumento del 30%rispetto agli anni passati.
Bisogna inoltre aver subito un calo del 30% sul fatturato rispetto al periodo pre-Covid.
La situazione é quindi molto drammatica e gli ambiti di intervento richiedono sforzi da parte di tutti. Quanto durerà la guerra? Sarà possibile trovare un compromesso? A voi i commenti!