Non accenna a placarsi il conflitto russo-ucraino, che da ben 19 giorni si sta combattendo senza esclusione di colpi. Molte sono le situazioni critiche da sanare, in un clima di dubbi e affermazioni che si inseguono. Ma com’è la situazione reale ad oggi? Scopriamo insieme cosa sta succedendo!
La situazione in territorio ucraino, sembra non trovare pace, e i russi continuano ad attaccare senza pietà. Oggi è un giorno importante, perché riprendono i negoziati tra Mosca e Kiev per trovare un compromesso di pace. Al momento Putin non sembra tornare sui suoi passi, e non sta placando la sua sete di potere.
Vi sveliamo passo passo, 5 punti sulla quale verte ad oggi, la guerra.
1. LA RESISTENZA DELLA CITTA’ MYKOLAIV, ORA CENTRO CRUCIALE DI RAPPRESAGLIE
Dopo pochi giorni dall’inizio della battaglia, era risultato chiaro a tutti come Putin, avesse intenzione di prendere possesso delle maggiori città ucraine. Il suo obiettivo, era accaparrarsi tutte quelle zone che concedevano uno sbocco prezioso sul mare. A fronte di ciò, da pochi giorni l’assedio si è concentrato su Mykolaiv, una grande città industrializzata che sfocia proprio sul Mar Nero. Prendere il dominio su questa città, darebbe all’esercito russo, la possibilità di farsi varco alla volta di Odessa, e da lì fino alla Transnistria, la repubblica separatista moldova. La città di Mykolaiv resiste sotto le bombe nemiche, nonostante i molti civili rimasti vittime e le molte case danneggiate. Ma nonostante la città sia circondata dal nemico, ieri sono riusciti ad arrivare beni di prima necessità. Molti paesi europei hanno spedito coperte, cibo, acqua e giocattoli. Ricordiamo che qui, le temperature di notte arrivano ad alcuni gradi sotto lo 0.
2. COMINCIA LA FASE PIU’ CRITICA DEL CONFLITTO
Il portavoce del Cremlino, sin dai primi giorni di inizio conflitto, aveva dichiarato che il presidente Putin voleva prendere possesso dell’Ucraina, senza però ledere la vita dei civili. Gli attacchi dunque, non sarebbero stati dei veri e propri assalti, quanto un’avanzata calibrata. In realtà proprio così non è stato, e dopo un paio di giorni si è venuti a conoscenza che molte persone stavano perdendo la vita. Secondo alcuni analisti, ora comincerebbe la fase più critica della guerra. Quella che viene denominata quarta fase, punta a distruggere l’Ucraina una volta e per tutte, con un attacco senza più alcun indugio e senza preservare la vita dei civili. Il presidente Zedelsky dovrà dichiararsi sconfitto, e accettare le richieste di Putin se vuole salvare il salvabile.
3. L’ENIGMA DELLA “MUNIZIONE” USATA DAI RUSSI AI DANNI DELL’UCRAINA
Si è venuti a conoscenza, che la Russia sta usando un arma segreta per combattere questa guerra. Il New York Times, tramite fonti dell’intelligence, ha dichiarato che il paese di Putin ha per le mani dei missili balistici a corto raggio chiamati Iskander-M. I missili in questione, sono in grado di rilasciare delle “esche” quando avvertono di essere nel mirino della difesa aerea. Queste esche, sono in grado di produrre dei segnali elettrici e radio che confondono i radar nemici, oltre a contenere delle fonti di calore che attraggono i missili in arrivo. Ecco spiegato come mai, le difese ucraine hanno incontrato difficoltà nell’intercettare i missili Iskander-M.
4. LA CINA DA CHE PARTE STA?
Il responsabile della politica estera, del partito comunista cinese Yang Jiechi, ha comunicato che la Cina ha pienamente rispetto di tutti i paesi e della loro politica interna. Appoggia i principi dell’Onu, e si impegna nelle trattative di pace tra le due nazioni in conflitto. Nel colloquio avvenuto poche ore fa a Roma, con il consigliere per la sicurezza nazionale americana, Yang Jiechi ha comunicato che la Cina, non vuole assolutamente vedere l’Ucraina cedere sotto i bombardamenti. Lo stesso, ha chiesto a gran voce alla comunità internazionale, di sostenere i colloqui di pace tra Russia e Ucraina affinché, si possano raggiungere obiettivi di pace nel breve tempo. E’ qui casca l’ asino. La Cina avrebbe deciso di dare alla Russia, sostegno economico e finanziario per invadere l’Ucraina. Sta pensando inoltre di inviare rifornimenti ed equipaggiamenti militari. Non rimane esclusa la notizia, che vede la Cina inviare ai soldati russi Kit alimentari militari, preconfezionati e non deperibili. La Russia non era preparata ad un lungo conflitto.
5. L’ECONOMIA RUSSA E’ SUL PUNTO DI CROLLARE. AVREBBE POCO MARGINE DI RESISTENZA
Molti siti russi hanno fatto trapelare la notizia, che il loro paese sarebbe sull’orlo di una crisi economica. Il lasso di tempo che si sono prefissati, prima che avvenga l’irreparabile, è di soli 3 mesi. Tre mesi il tempo massimo perché la Russia di Putin vada in default, e lo spettro degli anni novanta torni ad aleggiare nella vita del suo popolo. Già molti problemi si stanno verificando, prima tra tutti il lavoro che comincia a scarseggiare. Di conseguenza meno rubli da spendere, e aumento dei prezzi di quasi tutti i beni di prima necessità. Un’altra parola che sta prendendo sempre più piede tra i russi, è il mantra “nazionalizzazione”. Il popolo di Putin spera in una cascata di soldi, che possa appianare la probabile crisi che incombe. Ma se un impresa viene nazionalizzata, hanno idea di che cosa vuol dire? chi gestirà il tutto? cosa potrà produrre? e soprattutto per chi? Il settore industriale, e nello specifico quello automobilistico, sarà il primo a subire grossi danni. I componenti principali infatti arrivano dall’occidente che, come era ovvio ipotizzare hanno fermato le forniture.
E’ tutto molto illogico ed incerto, chi dice una cosa, chi fa l’esatto opposto, chi sceglie una via e poi la cambia strada facendo. Insomma non si capisce molto, ma quel che è certo e che bisogna darsi da fare. Ma come?
Secondo voi qual è la soluzione più corretta, per non far sfociare il tutto in una guerra mondiale? Cosa deve fare il presidente Zedelski? e Putin?
A voi i commenti!