Sono passati circa nove anni dalla scomparsa di Elena Ceste. La donna, sparita da Costigliole d’Asti nel 2014, è stata ritrovata senza vita 9 mesi dopo. Michele Buoninconti, il marito, è stato ritenuto colpevole della sua morte. Facciamo il punto della situazione.
Elena Ceste: chi ha ucciso la donna?
Elena Ceste, al momento della scomparsa, aveva 36 anni. La donna viveva a Costigliole d’Asti con il marito e i loro quattro figli. La mattina del 24 Gennaio 2014 Elena era rimasta a casa, mentre Michele aveva accompagnato i bambini a scuola. Erano circa le 8:00 del mattino. Sono stati proprio i vicini di casa a vederla per ultimi nel giardino della sua abitazione.
Nel frattempo Michele, dopo aver lasciato i bambini a scuola, era andato in Paese per effettuare alcune commissioni. L’uomo avrebbe raccontato di essersi recato a chiedere informazioni relative all’IMU, poi sarebbe andato presso lo studio medico per informarsi sugli orari del dottore. Una telecamera di sorveglianza della farmacia lo avrebbe ripreso intorno alle 8:40. Una volta tornato a casa, verso le 8:45 circa, questa era vuota. Buoninconti, all’epoca, raccontò di aver trovato i vestiti della moglie, il cellulare, gli occhiali da vista e i documenti a terra.
Avrebbe quindi cercato Elena nei pressi della loro casa, poi avrebbe chiamato i familiari. Successivamente avrebbe denunciato la scomparsa della donna ai Carabinieri. Inizialmente si era pensato che la Ceste avesse potuto allontanarsi volontariamente. Michele, infatti, avrebbe dichiarato che la sera prima Elena aveva avuto una crisi psicotica. Il corpo senza vita della donna è stato ritrovato diversi mesi dopo, per l’esattezza il 18 ottobre 2014, in un canale di scolo presso il Rio Mersa, poco distante dall’abitazione.
L’esame autoptico rivelò come Elena fosse morta per asfissia, senza però indicare se fosse deceduta per strangolamento o soffocamento. Sicuramente la Ceste non è morta per annegamento, avvelenamento o per ferite da taglio o arma da fuoco. Michele Buoninconti, dopo essere stato iscritto nel registro degli indagati, fu arrestato nel mese di Gennaio 2015. L’uomo fu condannato a 30 anni di carcere con l’accusa di omicidio volontario e occultamento di cadavere
Michele Buoninconti condannato a 30 anni di reclusione: ha ucciso lui Elena Ceste?
Le indagini degli inquirenti portarono all’arresto dell’ex vigile del fuoco, giudicato colpevole dal Gup di Asti e dalla Corte d’Assise d’Appello di Torino. Nonostante il ricorso, la condanna a 30 anni di carcere è stata confermata in Cassazione. Secondo la ricostruzione dei fatti, Buoninconti uccise la moglie, occultandone in seguito il cadavere e procurandosi un alibi falso e ben studiato.
Michele, in tutti questi anni, ha continuato a dichiararsi innocente. La difesa sostiene che i fatti non si sarebbero svolti come dichiarato dalle sentenze. Secondo la criminologa Ursula Franco, Elena sarebbe morta per assideramento. La donna si sarebbe allontanata volontariamente in preda ad allucinazioni e delirio di persecuzione. La mattina del 24 Gennaio la Ceste si spogliò, poi uscì, cercando di fuggire dai suoi persecutori immaginari e si nascose nei pressi del Rio Mersa. Era inconsapevole del fatto che avrebbe potuto morire assiderata.
Questa è l’ipotesi formulata dalla criminologa, non convalidata però dai tre gradi di giudizio che hanno condannato il marito a 30 anni di carcere. Dopo tanti anni esistono ancora molti dubbi sulla morte di Elena Ceste ma Michele continua a dichiararsi innocente. Attualmente sta scontando la sua pena nel Carcere di Alghero, dove studia per laurearsi in Economia e Commercio.
Michele Buoninconti ha veramente ucciso sua moglie, occultandone anche il corpo oppure è innocente? A voi i commenti!