Lo sconvolgimento sul piano economico, che da giorni attanaglia le nostre vite, si sta facendo sempre più esasperante. Non bastava il conflitto russo-ucraino, a minare l’equilibrio di un economia in ripresa. I contini aumenti stanno creando molte tensioni. Ma è nell’ultime ore, che il governo ha preso una scelta drastica. Andiamo a scoprirlo nel dettaglio!
I presupposti per affrontare i continui rincari, si erano tramutati nell’azione di stanziare 16 miliardi di euro, proprio per andare a sostegno della società. Ulteriori proposte si erano susseguite, come ad esempio l’abbassamento al 5% dell’iva delle utenze gas, zero oneri sulle utenze elettriche e sussidi energetici validi, per tutte le famiglie più svantaggiate.
Tutto questo però, sembra non essere più sufficiente, e il governo sta prendendo in considerazione altre ipotesi, anche in virtù delle escalation di malumori e tensioni tra le persone.
Il Presidente Draghi, in una dichiarazione, ha detto di essere colpito dalla grave situazione che sta investendo il paese. Il fenomeno della continua crescita, del valore di energia e materie prime, necessita di una nuova strategia più mirata. Cosa farà quindi il governo? Che soluzioni porterà sul tavolo parlamentare?
Nuove proposte si sono fatte largo, come possibili risoluzioni al problema. Ne vediamo alcune: riduzione dell’illuminazione pubblica, taglio di uno o due gradi sul riscaldamento di esercizi pubblici e riduzione degli orario di apertura degli impianti di riscaldamento.
Tutte queste sono solo idee al momento, riuscire a definirne i contorni, porterebbe alla realizzazione di un vero e proprio decreto. Non è facile quindi capire, quali siano le risorse che il governo pensa di inglobare nel piano di sussidio, e nemmeno le tempistiche che potranno servire per pianificare il tutto e renderlo legge.
Un altro nodo da sbrogliare assolutamente, rimane quello dei carburanti e i loro relativo costo. Il ministro della transizione ecologica, ha rilasciato un’intervista nella quale afferma che la spirale speculativa del caro benzina, deve essere fermata immediatamente. In molti a fronte di ciò, propongono la sterilizzazione dell’Iva sui carburanti e la cancellazione delle accise.
Dall’inizio del conflitto russia-ucraina, si sta pensando ad un altro cruccio alla quale questa guerra sta portando. Si sta lavorando infatti, alla ricerca di fornitori alternativi a tutte quelle materie prime, che importiamo dalle due nazioni ora impegnate al fronte.
Il ministro dello sviluppo economico, ha dichiarato che si stanno valutando nuove opportunità, circa le possibili riduzioni di merce esportata da queste due nazioni. Condizioni che riguarderebbero tutte quelle materie prime come la pasta, l’olio di semi ed il pellet, che importiamo da Russia ed Ucraina.
Un altro obiettivo, è quello di rafforzare l’immagazzinamento delle fonti energetiche e dei beni di prima necessità, in modo da cautelarsi di fronte ad un altro possibile aumento o carenza di materie.
Voi che idea vi siete fatti a riguardo?
A voi i commenti!