Vicino al cadavere di Giulia Cecchettin è stato rinvenuto un libro macabro, forse un regalo di Filippo. Cosa nasconde? Un messaggio inquietante e crudele?
Giulia Cecchettin: un libro macabro accanto al suo cadavere
Sull’omicidio di Giulia Cecchettin si valuta l’aggravante della premeditazione. Troppi indizi, ormai, portano a credere che il killer, Filippo Turetta, abbia agito secondo un piano preciso (fuga inclusa).
L’oggetto ritrovato accanto al cadavere di Giulia, un libro per bambini dal titolo macabro, fa pensare anche ad altro. Oltre alla premeditazione, questo possibile regalo esprime una crudeltà cinica dell’assassino.
Il titolo del libro illustrato è inquietante: “Anche i mostri si lavano i denti”. Se si scoprisse che questo libro non è stato un regalo di Filippo, ci sarebbe da pensare ad un assurdo scherzo del destino. Al contrario, sarebbe facile intuire il messaggio inquietante lasciato dal killer.
Anche i mostri si lavano i denti. Questo titolo sarebbe la sintesi perfetta della personalità di Filippo. Un bravo ragazzo, dalla faccia pulita, al di sopra di ogni sospetto, la cui personalità nasconde una pulsione di violenza estrema, mostruosa. Lo spinge ad uccidere facendo soffrire la vittima, massacrandola di botte, per poi gettare il cadavere in un dirupo.
Un bravo ragazzo nella normale attività quotidiana di lavarsi i denti che nasconde una natura bestiale. Somiglia al mostro dei fumetti, è il classico Dr. Jekyll e Mr. Hyde.
Il libro era di Giulia o è stato l’ultimo regalo di Filippo? A breve l’interrogatorio
Il corpo senza vita di Giulia è stato ritrovato dai Vigili del Fuoco il 18 novembre in un’area montuosa vicino al lago di Barcis, in provincia di Pordenone. La 22enne, pochi giorni dopo, avrebbe dovuto sostenere l’esame di laurea in ingegneria biomedica. Aveva un sogno: fare l’illustratrice di libri per bambini.
Vicino al cadavere, avvolti in sacchi di plastica, sono stati rinvenuti una ventina di reperti tra cui il libro. Non è stato ancora ritrovato il telefono di Giulia. Il cellulare della giovane vittima ha agganciato, come ultimo dato disponibile, una cella di Marghera verso le 22,45 dell’11 novembre. Da quel momento, è risultato spento, quindi prima dell’aggressione nel parcheggio a 150 metri da casa. Non sono stati ritrovati neanche la borsa e il computer di Giulia, secondo quanto ha riportato il programma Quarto Grado.
Quel libro era di Giulia o è stato l’ultimo regalo del suo ex fidanzato? Un regalo con un messaggio che ha anticipato cosa avrebbe fatto poche ore dopo. L’oggetto verrà sicuramente considerato nel quadro della premeditazione.
Filippo Turetta, attualmente in carcere a Verona, è in attesa dell’interrogatorio di garanzia. Dovrà rispondere a tante domande davanti alla giudice per le udienze preliminari di Venezia. Benedetta Vitolo. L’avvocato di Filippo Turetta potrebbe, però, consigliargli di avvalersi della facoltà di non rispondere. Almeno fino al momento della perizia psichiatrica, che la difesa potrebbe chiedere martedì nel carcere di Verona.
Che ne pensate del libro macabro? A voi i commenti!