A meno di 24 ore dal ritrovamento del corpo senza vita di Rossella Nappini, è stato fermato il suo presunto assassino. Scopriamo insieme di chi si tratta e perché avrebbe compiuto un simile gesto.
Il presunto killer di Rossella Nappini in fuga: fermato dalla Polizia
Rossella Nappini sarebbe la 78esima vittima di femminicidio in Italia dall’inizio dell’anno. La donna è stata colpita da 20 fendenti all’addome, alle braccia e al collo. L’infermiera di 52 anni è stata ritrovata senza vita nell’androne del palazzo in cui abitava, in via Giuseppe Allievo. Nell’immediatezza del reato i sospetti sono ricaduti su 4 persone. Tra queste, il suo ex compagno, due colleghi di lavoro e un 45enne maghrebino con cui la donna avrebbe avuto una relazione. In meno di 24 ore le indagini hanno portato proprio all’arresto di quest’ultimo. L’uomo sarebbe stato fermato nelle vicinanze di Via Trionfale, nel suo appartamento.
L’operazione è stata condotta dai poliziotti della Squadra Mobile Capitolina, coordinati dalla Procura della Repubblica di Roma. Il presunto Killer di Rossella Nappini, Adil Harrati, è ora rinchiuso nel carcere di Regina Coeli con l’accusa di omicidio premeditato. Sembrerebbe che un testimone abbia visto l’uomo fuggire dalla finestra, in concomitanza del tragico evento. Alcuni vicini avrebbero raccontato che il presunto assassino avrebbe litigato diverse volte con Rossella, anche in pubblico. La donna avrebbe subito episodi di stalking in passato, compresi alcuni atti vandalici sulla sua vettura, senza però sporgere denuncia.
Rossella Nappini svolgeva la professione di infermiera presso l’Ospedale San Filippo Neri ed era una donna riservata, che svolgeva il suo lavoro con passione. Era separata, con due figli, e viveva con l’anziana madre. Proprio lei avrebbe raccontato ai poliziotti che il 45enne si trovava nella loro abitazione prima della tragedia. Successivamente Rossella sarebbe uscita in compagnia dell’uomo per recarsi al Bancomat ed effettuare un prelievo di contante. Un dettaglio importante ai fini dell’inchiesta, poiché il movente potrebbe essere economico, oltre che sentimentale.
Le ipotesi degli inquirenti e i messaggi social
L’arma del delitto non è stata ancora ritrovata. Nel frattempo la Procura di Roma ha nominato il medico legale che dovrà eseguire l’esame autoptico sul corpo della vittima. Sono stati due studenti a trovare il cadavere della donna riverso in una pozza di sangue. Erano le 17 di lunedì 4 settembre. I due giovani avrebbero chiamato subito la polizia, mentre alcuni vicini hanno raccontato di aver sentito delle urla poco tempo prima. In seguito hanno notato un uomo che si allontanava dal luogo del delitto.
I dati sui casi di femminicidio in Italia sono sempre più allarmanti: ogni due giorni viene uccisa una donna per mano di coloro che dovrebbero difenderle e rispettarle. Straziante il post della sorella Monica, che ha scritto sul suo profilo Facebook di non essere riuscita a salvarla. Non questa volta. Anche l’Ospedale San Filippo Neri ha voluto esprimere tutto il suo cordoglio attraverso i social, condannando la violenza in ogni suo triste aspetto e definendola una crudeltà immotivata. Certe atrocità dovrebbe far riflettere tutti.
È veramente assurdo morire così, per colpa di un uomo che non vuole rassegnarsi alla fine di una relazione o per futili motivi economici. E pensare che per il suo compleanno, Rossella aveva realizzato su Facebook un raccolta fondi in favore di un noto centro anti-violenza. Non ci sono parole di fronte a eventi così drammatici: bisognerebbe fare molto di più per intervenire in difesa delle donne, spronandole a denunciare. Siete dello stesso parere anche voi?