Il professor Vittorio Fineschi avanza una nuova ipotesi sul caso Liliana Resinovich. Sarebbe stata uccisa subito dopo la scomparsa, il corpo nascosto in un pozzo. Altri elementi su cui indagare.
Caso Liliana Resinovich: nuova ipotesi del professor Fineschi
La 63enne Liliana Resinovich potrebbe essere stata uccisa dopo la scomparsa. Il presunto omicida potrebbe aver conservato il suo corpo vicino ad una fonte d’acqua, a basse temperature come un pozzo. Il professor Vittorio Fineschi, consulente dell’Associazione Penelope, avanza questa nuova ipotesi.
Proseguono le indagini sulla morte di Liliana Resinovich, scomparsa il 14 dicembre 2021 e trovata morta il 5 gennaio successivo in un’area boschiva non distante da casa. I familiari della donna, in particolare il fratello Sergio, contestano l’archiviazione del caso come suicidio richiesta dalla Procura di Trieste.
Sergio Resinovich è assistito dal legale Nicodemo Gentile, presidente dell’Associazione Penelope in cerca della verità. L’Associazione ha affidato la consulenza tecnica al professor Vittorio Fineschi dell’Università di Roma “La Sapienza” e al dottor Stefano D’Errico dell’Università degli Studi di Trieste. Sono stati incaricati di riesaminare i risultati dell’indagine.
Caso Liliana Resinovich: da dove ripartire per nuove indagini
Durante una puntata di “Chi l’ha visto?”, in onda su Rai Tre, il professor Fineschi ha descritto quali sono gli elementi da cui è necessario ripartire per nuove indagini. Si è concentrato soprattutto sulle ecchimosi presenti sul corpo, viso e capo di Liliana.
Dall’autopsia risulta una contusione sul lato sinistro della testa, forse causata da un corpo contundente. In più, sono presenti escoriazioni sulla mano destra e sul dorso di Liliana che possono far pensare ad un tentativo di difesa da un’aggressione. Queste lesioni, secondo il professor Fineschi, sono documentate ma non sono state interpretate.
Altri dettagli su cui indagare
C’è un altro elemento oscuro sul caso Liliana Resinovich. Non è chiara la data del decesso, non è stata determinata dall’esame autoptico. Le ipotesi dei consulenti non sembrano precise e non escludono che la morte si sia verificata subito dopo la scomparsa di Liliana. A supportare la nuova ipotesi di Fineschi ci sarebbero altri elementi secondo cui il corpo della donna potrebbe essere stato conservato in un luogo freddo, se non congelato, ad una temperatura costante.
Una mano e un piede della donna presentano le tipiche caratteristiche di un processo di macerazione. Questo processo può avvenire soltanto a contatto con acqua per un tempo prolungato. La nuova ipotesi suggerisce che il corpo di Liliana sia stato conservato in un pozzo semivuoto.
Il legale dell’Associazione Penelope Nicodemo Gentile ha annunciato che, entro fine mese, presenteranno opposizione alla richiesta di archiviazione del caso come suicidio della Procura di Trieste. Chiederanno nuove indagini a seguito degli ultimi elementi emersi. Spetterà al giudice per le indagini preliminari valutare se il caso sia da considerare chiuso o meno.
Che ne pensate di questa nuova ipotesi? A voi i commenti!