Nel caso che ha coinvolto Giulia Cecchettin e Filippo Turetta sono trapelati fuori nuovi inquietanti retroscena, che porterebbero il ragazzo ad avere una pena maggiore. Ecco che cosa è stato scoperto!
L’atto d’accusa contro Filippo Turetta per l’omicidio di Giulia Cecchettin è un condensato di orrore e crudeltà. Turetta è accusato di aver inferto settantacinque coltellate a Giulia, venti delle quali derivanti dai tentativi di difesa della vittima, colpita anche al volto. I pm di Venezia hanno notificato al giovane un’accusa di crudeltà “chiaramente eccedente l’intento omicida”. Il controllo esercitato sulla ragazza era continuo: Turetta aveva installato una app-spia sul cellulare di Giulia e aveva pianificato il delitto e la fuga almeno dal 7 novembre, quattro giorni prima dell’omicidio.
Un file recuperato dagli esperti informatici rivela come Turetta avesse appuntato dettagli su come legare Giulia con nastro adesivo alle mani, caviglie e ginocchia, oltre a come tapparle la bocca. Questo documento, citato dal Corriere della Sera, dimostra la pianificazione dettagliata del suo piano criminoso. Le ricerche su internet fatte da Turetta includono voci come “nastro isolante, manette, cordame, badile, sacchi neri”.
Turetta ha ucciso Giulia “con premeditazione, ferocia e crudeltà” e ora rischia l’ergastolo. Questo è quanto emerge dall’avviso di conclusione delle indagini comunicato dai pm. La contestazione dell’aggravante della premeditazione si basa su “dati oggettivi”, secondo il procuratore di Venezia Bruno Cherchi. Questa imputazione esclude la possibilità di accedere al rito abbreviato e al patteggiamento. La richiesta del processo è imminente, anche se formalmente non ancora avvenuta. Se la difesa di Turetta lo vorrà, si potrà arrivare a un passaggio dal Gup per le controdeduzioni e un eventuale interrogatorio dell’indagato entro 20 giorni dalla chiusura delle indagini.
Il processo in Corte d’Assise si terrà probabilmente dopo l’estate. L’avvocato Stefano Tigani, difensore di Gino Cecchettin, il papà di Giulia, ha dichiarato che si prepareranno al processo per ottenere giustizia per Giulia. Rimangono ancora alcuni dettagli da chiarire, come l’ora esatta della morte di Giulia, il numero preciso di fendenti inferti e le dichiarazioni di Filippo nell’interrogatorio di nove ore reso al pm in carcere il primo dicembre.
Il nuovo capo d’imputazione include omicidio volontario aggravato dalla premeditazione, crudeltà, efferatezza, sequestro di persona, porto d’armi continuato, occultamento di cadavere e stalking. I difensori di Filippo potrebbero richiedere un ampliamento dei 20 giorni di tempo per esaminare la complessità degli atti e delle perizie. La difesa di Turetta sostiene che il giovane abbia “perso la testa” durante l’omicidio. Tuttavia, il procuratore Cherchi afferma che Filippo Turetta aveva pianificato nel dettaglio l’omicidio di Giulia, compreso l’occultamento del cadavere e la fuga.
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