• Gio. Mar 13th, 2025

Il caso Chiara Poggi si riapre con nuovi sospetti su Andrea Sempio. Cosa è cambiato dopo 18 anni? E chi è Andrea?

 

A distanza di quasi 18 anni dall’omicidio di Chiara Poggi, il nome di Andrea Sempio torna al centro dell’attenzione. Il 36enne, amico del fratello della vittima, era già stato indagato e poi prosciolto anni fa. Ora, nuovi sviluppi potrebbero rimettere in discussione il caso.

La riapertura delle indagini porta con sé un clamoroso colpo di scena: Andrea Sempio è ora indagato per omicidio in concorso con ignoti o con Alberto Stasi, l’ex fidanzato della vittima.

Tra gli elementi analizzati ci sarebbero tracce genetiche, tabulati telefonici e dichiarazioni rilasciate durante le prime fasi dell’inchiesta. L’avvocato di Sempio ha fatto sapere che il suo assistito è sconvolto dalla notizia e che si sottoporrà a un test salivare, che inizialmente aveva rifiutato. Nel frattempo, la famiglia Poggi ha preferito mantenere il massimo riserbo.

Le nuove indagini si concentrano su alcuni aspetti rimasti in sospeso. Si è parlato della presenza di Sempio nella casa della vittima, smentita dai genitori di Chiara, ma confermata da Marco Poggi, fratello della ragazza. Secondo le dichiarazioni di Marco, lui e Sempio erano soliti utilizzare il computer nella stanza di Chiara.

Un altro elemento che ha destato sospetti riguarda l’impronta di una scarpa ritrovata sulla scena del crimine. La misura corrisponderebbe a quella di Sempio. Inoltre, un vecchio scontrino di un parcheggio a Vigevano, conservato dall’indagato, sembrava fornirgli un alibi, ma i dati del suo cellulare lo collocavano a Garlasco nel giorno dell’omicidio.

Infine, c’è la questione del DNA: alcuni esperti sostengono che il profilo genetico di Sempio potrebbe essere finito sotto le unghie di Chiara per contatto indiretto, poiché utilizzavano lo stesso computer.

Nonostante questi elementi, nel 2017 il giudice Fabio Lambertucci aveva stabilito che non esisteva alcun movente che giustificasse il coinvolgimento di Sempio nell’omicidio. La consulenza tecnica sulla traccia genetica venne considerata inaffidabile e contaminata.

Anche l’ipotesi di un’infatuazione di Sempio per la vittima venne ritenuta poco plausibile, così come quella di un’aggressione a sfondo sessuale. Secondo il giudice, l’omicidio aveva le caratteristiche di un crimine passionale, compiuto da qualcuno con una relazione stabile con Chiara, elemento che non combaciava con il rapporto tra lei e Sempio.

Le nuove indagini sollevano dubbi, ma resta da capire se ci siano prove concrete per ribaltare la sentenza di archiviazione. Nel frattempo, Alberto Stasi sta scontando una condanna a 16 anni per l’omicidio, pur continuando a proclamarsi innocente.

La riapertura del caso potrebbe cambiare tutto: emergeranno nuove verità? Cosa ne pensi di questi sviluppi? Lascia la tua opinione nei commenti!