La vicenda che ha reso protagonisti Rosa e Olindo si sta aggiornando più velocemente di quello che si credeva, infatti sono state presentate nuove prove. Ecco che cosa è successo!
Il processo di revisione per Olindo Romano e Rosa Bazzi, condannati all’ergastolo per la strage di Erba, continua a Brescia, suscitando nuove discussioni e teorie. Durante l’ultima udienza, la difesa ha presentato quello che considera una serie di nuove prove che potrebbero scagionare i due coniugi.
Gli avvocati dei coniugi hanno messo in dubbio la validità della testimonianza di Mario Frigerio, unico sopravvissuto alla strage, sottolineando che l’identikit da lui fornito dopo l’attacco non corrisponde alle sembianze di Olindo Romano. Inoltre, hanno argomentato che Frigerio, essendo stato esposto a monossido di carbonio durante l’incendio successivo alla strage, potrebbe aver subito danni alla memoria e altre funzioni cognitive, compromettendo la sua affidabilità come testimone.
La difesa ha anche contestato la dinamica degli eventi descritta nelle sentenze precedenti, proponendo una ricostruzione alternativa degli eventi che escluderebbe la presenza di Romano e Bazzi sul luogo del crimine al momento del massacro. Sono state sollevate questioni sul modo in cui Valeria Cherubini, una delle vittime, sarebbe stata colpita, e sul fatto che i primi soccorritori non avrebbero visto i coniugi fuggire dalla scena.
In aula, l’atmosfera è stata tesa, con frequenti scambi di battute tra la difesa e l’accusa, che ha chiesto di dichiarare inammissibili le nuove prove presentate dalla difesa. La tensione è palpabile anche tra i familiari delle vittime e gli imputati, con Azouz Marzouk, che ha perso moglie e figlio nella strage, che si è espresso pubblicamente a favore dell’innocenza di Romano e Bazzi basandosi sulla sua lettura delle carte processuali.
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