Le indagini relative alla morte dell’americana Adrienne Vaughan continuano. Gli ultimi aggiornamenti parlano di omicidio colposo e naufragio. Ecco cosa abbiamo scoperto su questa storia.
Amalfi: turista americana perde la vita su un motoscafo
La donna di cui parliamo oggi si chiamava Adrienne Vaughan. La signora aveva deciso di recarsi in Italia con la sua famiglia per le vacanze estive. Nella vita era molto felice, in quanto occupava una posizione lavorativa di successo. Adrienne era infatti a capo della casa editrice Bloomsbury, nota per aver lanciato sul mercato i romanzi di Harry Potter.
Questa donna di 45 anni ha visitato molte delle città più belle del nostro Paese. Ha poi deciso di concedersi un viaggio in motoscafo ad Amalfi, naturalmente in compagnia dei membri della sua famiglia. Durante questa avventura qualcosa è andato storto. Mentre ammiravano le meraviglie di Positano, il motoscafo si è schiantato contro un veliero noto come Tortuga. A seguito dello scontro la donna è finita in acqua, andando a sbattere la testa sulle eliche del motore. Le ferite riportate sono state così gravi da far morire la vittima dinanzi alla propria famiglia.
Ovviamente sono in corso delle indagini per valutare l’effettiva velocità delle due imbarcazioni. Anche il marito della donna è stato ricoverato a seguito delle ferite riportate, mentre i due figli sono stati affidati ai titolari dell’hotel presso il quale la famiglia risiedeva. Sicuramente, con il passare dei giorni, anche i due ragazzini verranno interrogati, in modo da avere un’immagine chiara di quanto si è svolto durante quei tragici momenti.
Incidente ad Amalfi: scatta l’ipotesi di omicidio colposo
Nelle ore precedenti, la Procura di Salerno ha aperto un fascicolo per indagare su due situazioni differenti. Pare infatti che siano state formulate le accuse di omicidio colposo e naufragio, due delle possibili situazioni che avrebbero strappato alla vita Adrienne Vaughan. Il principale accusato sarebbe lo skipper che guidava il motoscafo.
Il ragazzo lavora presso una società di noleggio barche della zona e anche lui è stato ricoverato a seguito dell’impatto. Per ricostruire la dinamica però, sono stati effettuati sul pilota del motoscafo anche degli esami tossicologici. Questi hanno rivelato come i valori riportati siano risultati positivi in merito al consumo di alcol e droga.
È inutile dire che si valuterà l’importanza che questi fattori potrebbero aver avuto sulla lucidità dell’uomo e sulla sua capacità di manovrare il motoscafo in quell’istante. Sono stati quindi disposti ulteriori accertamenti, ma per avere tutte le risposte sarà necessario attendere qualche settimana. Lo skipper rimane l’indiziato principale, motivo per cui l’uomo verrà sottoposto a moltissime altre verifiche.
La Procura ha infatti affermato che verranno eseguite delle indagini sul luogo dell’incidente e soprattutto sul cellulare del pilota. Questo potrebbe contenere tracce preziose e rivelare agli inquirenti che cosa effettivamente abbia fatto il ragazzo prima di mettersi al comando dell’imbarcazione. Gli investigatori dovranno ascoltare la versione dei passeggeri del Tortuga, i quali si trovavano sul veliero con l’intento di festeggiare un matrimonio.
Lo skipper è realmente colpevole per quanto accaduto? Secondo il vostro parere, il consumo di alcol e droga ha inciso profondamente sulla sua capacità di pilotare un’imbarcazione così complessa come un motoscafo? A voi i commenti!