Nelle ultime ore la Camera avrebbe chiesto di approfondire alcune indagini che avrebbero a che fare con il Caso Soumahoro e i fondi destinati alle cooperative sociali Karibù e Consorzio Aid. Ecco che cosa abbiamo scoperto su questo argomento così scottante.
Caso Soumahoro, richieste ulteriori indagini da Camera e Procura
Tutto ciò che concerne il Caso Soumahoro e i suoi familiari si avvale di un grande punto di domanda al quale non è ancora stata data una risposta. Proprio per questo, qualche ora fa, la Camera dei Deputati ha richiesto lo svolgimento di ulteriori indagini sulla faccenda, richiesta che avrebbe trovato il supporto e il consenso della Procura di Bologna.
Le due cooperative sociali oggetto di discussione sono la Karibù e Consorzio Aid, le quali non venivano gestite da Soumahoro ma da due persone a lui davvero molto care. Parliamo della moglie Liliane Murakatete e della suocera Maria Terese Mukamitsibdo. Le accuse in merito all’impiego di questi fondi sono davvero molto forti in quanto, secondo i dati raccolti, molti stipendi dei lavoratori non sono stati pagati, in quanto le due donne avrebbero speso tutto per acquisti lussuosi di carattere personale. Solo una piccola parte di questi soldi sarebbe stata utilizzata per le due strutture e per tutte le attività politiche e sociali necessarie per garantirne le funzionalità.
Si è quindi deciso di tornare ad indagare ancora una volta sulla questione, in maniera da evidenziare tutte quelle irregolarità che potrebbero rivelare totalmente o solo in parte le spese necessarie effettuate negli anni. Il tutto verrà poi esaminato dalla Corte di Appello di Bologna, la quale approfondirà tutte le anomalie.
Quali sono gli obiettivi che la Camera intende perseguire con queste nuove indagini?
Qualcosa in tutta questa storia proprio non torna ed è per questo che la Camera ha deciso di riaprire le indagini volte ad analizzare nel minimo dettaglio l’operato di Soumahoro e di tutti i suoi familiari. Molte irregolarità sono state scoperte non solo nell’utilizzo dei fondi destinati alle due strutture, ma anche in merito ai pagamenti dei dipendenti e di tutti i costi di gestione delle proprietà.
Da quello che sappiamo, la moglie del deputato e la suocera sono state obbligate ai domiciliari. La Corte di Appello ha quindi predisposto i dovuti accertamenti, anche se ha dichiarato come la poca trasparenza di tutti i documenti presentati finora non sia sufficiente per stabilire l’entità delle spese sostenute. Si presuppone che Soumahoro abbia utilizzato anche lui una parte dei fondi delle due cooperative per sostenere la propria campagna elettorale, ma in assenza di prove tangibili è impossibile essere certi di una dichiarazione simile.
Non si capisce nemmeno come uno dei rappresentanti più importanti del Pd, ovvero Stefano Manicardi, si sia offerto di monitorare tutte le spese sostenute da Soumahoro, presente in una lista del tutto opposta alla sua. Tutti questi elementi non fanno che ingigantire ancora di più un mistero che, al momento, sembra davvero impossibile da risolvere. Secondo voi l’Onorevole Soumahoro è complice della moglie e della suocera oppure è davvero innocente e si trova coinvolto in un fattaccio di cui non è realmente consapevole? A voi i commenti!