Recentemente una grande truffa è stata scoperta, a discapito dell’Università di Bologna, a causa di alcuni stranieri che volevano fare i furbi. Ecco che cosa si è scoperto!
Una vasta truffa, del valore di circa un milione di euro, ha colpito le università dell’Emilia-Romagna, coinvolgendo la falsificazione di documenti per ottenere borse di studio. Tre studenti pakistani sono stati indagati dalla Guardia di Finanza di Bologna, in collaborazione con Ergo, l’agenzia regionale per il diritto allo studio, per aver messo in atto questo sistema illecito.
Gli studenti hanno guadagnato tra i 300 e i 600 euro per ogni domanda di borsa di studio presentata, in base all’importo ottenuto. Il nucleo della truffa prevedeva la produzione di documenti falsi, tra cui contratti d’affitto duplicati, per soddisfare i requisiti di accesso alle borse di studio. Una agenzia immobiliare del centro storico è sospettata di aver facilitato il reperimento di questi contratti d’affitto.
Più di 300 persone, quasi tutte studenti di origine asiatica, sono state denunciate per aver indebitamente ricevuto aiuti finanziari tra il 2018 e il 2019. Sono stati revocati finanziamenti per circa 544mila euro e bloccata l’erogazione di quasi 400mila euro in finanziamenti indebiti. In totale, gli importi controllati ammontano a oltre 1 milione di euro. Finora, circa 200mila euro sono stati restituiti dagli studenti coinvolti, i quali sono stati riammessi a proseguire gli studi, ma saranno esclusi da future borse di studio.
La truffa veniva promossa tramite passaparola sui social media e all’interno della comunità universitaria. Le borse di studio in questione, che includono aiuti economici ed esenzioni dalle tasse universitarie, sono assegnate in base alla condizione economica e alloggiativa degli studenti.
L’indagine si è concentrata sulla veridicità della documentazione presentata, sia in termini economici (ISEE esteri certificati dal consolato del paese d’origine) che anagrafici (contratti di locazione). Sono state riscontrate falsificazioni sia materiali che ideologiche, tra cui l’alterazione dei contratti d’affitto e delle attestazioni ISEE estere.
Questo caso evidenzia l’importanza di controlli accurati sui documenti presentati per accedere alle borse di studio e riflette le problematiche legate alla gestione e all’assegnazione di aiuti finanziari nel settore dell’istruzione superiore.
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