Un nuovo pericolo si sta avvicinando all’Europa. La Russia ha ordinato ad una “flotta fantasma” di dirigersi verso l’Occidente. Ecco che cosa accadrà!
La Russia sta utilizzando una cosiddetta “flotta fantasma” per eludere le sanzioni occidentali, sfruttando tecniche avanzate per nascondere i movimenti delle sue navi attraverso il Mediterraneo. Questa strategia permette il trasporto di petrolio, armi e altri materiali critici, garantendo a Mosca di mantenere flussi commerciali vitali nonostante le restrizioni internazionali.
Il fulcro di queste operazioni è la Sparta IV, una nave da carico direttamente collegata al Ministero della Difesa russo, che è stata ripetutamente monitorata in viaggi tra la Siria, l’enclave di Kaliningrad e la Russia. Le tecniche impiegate includono la manipolazione dei segnali del sistema di identificazione automatica (AIS) e il blocco dei segnali GPS, rendendo queste imbarcazioni praticamente invisibili ai radar nemici.
Il quotidiano britannico The Times ha rivelato che centinaia di questi “vascelli fantasma” di Putin stanno transitando in zone marittime strategiche senza essere rilevati. Questo include il passaggio attraverso gli stretti controllati dalla Turchia, che limitano l’accesso al Mar Nero, sfruttando così una rotta critica per le operazioni navali russe.
Il caso della Sparta IV è emblematico: la nave è nota per essere impiegata nel trasporto di veicoli militari e altre risorse critiche. Dall’inizio del conflitto in Ucraina, ha seguito un modello operativo in cui, dopo aver lasciato le strutture militari russe a Novorossiysk, si dirige verso le acque territoriali siriane, interrompendo la trasmissione di dati di localizzazione e tracciamento per nascondere il suo percorso.
Recentemente, la Sparta IV ha compiuto un viaggio insolito che l’ha vista ritornare nel Mediterraneo anziché entrare nel Bosforo, navigando intorno all’Europa fino a raggiungere Kaliningrad. Questo movimento ha sollevato ulteriori interrogativi sulla natura del carico trasportato, speculato essere di particolare sensibilità, dato che la nave è stata scortata per parte del suo viaggio dalla fregata russa Grigorovich.
Questa situazione sottolinea la complessità e l’audacia delle strategie russe per aggirare le sanzioni, sfruttando le acque internazionali e le lacune nei sistemi di monitoraggio e controllo. La nuova rotta marittima utilizzata da Mosca rappresenta una sfida diretta alle capacità di vigilanza e alle politiche sanzionatorie dell’Occidente, evidenziando la necessità di una risposta coordinata e vigilante da parte della comunità internazionale.
Cosa ne pensate? A voi i commenti!