• Gio. Mar 6th, 2025

Trump si smarca dall’Ucraina, l’Europa sceglie il riarmo e punta alla prevenzione. Ecco di cosa stiamo parlando!

 

Negli ultimi tempi, l’Europa ha scelto la strada del riarmo, mettendo in campo strategie militari e piani ambiziosi per costruire una difesa comune. Questo cambio di rotta è una diretta conseguenza dello strappo con gli Stati Uniti, dove il ritorno di Donald Trump sta riscrivendo l’approccio americano sul conflitto in Ucraina. Se Washington dialoga con Mosca, Bruxelles sceglie di alzare il livello dello scontro, continuando a sostenere Kiev con soldi, armi e dichiarazioni di ferro.

A guidare questa svolta ci sono figure di spicco come Emmanuel Macron e Friedrich Merz, convinti che l’Europa debba imparare a difendersi da sola. Da tempo Macron spinge per creare un vero esercito europeo, indipendente dalla NATO e capace di garantire la sicurezza del continente senza dipendere dagli umori americani. Merz, leader della CDU tedesca, ha rilanciato la proposta di estendere la protezione nucleare francese anche alla Germania, trasformandola in uno scudo comune europeo.

A Bruxelles, intanto, si preparano le prime mosse concrete: la Commissione Europea è al lavoro su un piano per aumentare la spesa militare e incentivare gli investimenti privati nel settore della difesa. La presidente Ursula von der Leyen ha già confermato l’intenzione di escludere le spese militari dal calcolo del deficit nazionale, liberando così risorse importanti per l’acquisto di armamenti.

Questa corsa agli armamenti, però, nasconde un rischio enorme: trasformare la guerra in Ucraina in un conflitto permanente, che logori lentamente l’Europa stessa. Mentre Mosca ha adattato la sua economia a un’economia di guerra, l’Unione Europea si troverebbe a gestire spese militari sempre più pesanti, con effetti devastanti su bilanci pubblici e welfare. Senza contare che un’escalation prolungata potrebbe coinvolgere direttamente i cittadini europei, non più solo spettatori di un conflitto lontano.

A complicare ulteriormente lo scenario ci pensa lo stesso Trump, deciso a ritirare la protezione militare americana dai partner europei se questi non pagano il proprio contributo. La dottrina dell’America First torna così a condizionare le scelte di Bruxelles, costringendo l’Unione a camminare su un filo sottile tra autonomia strategica e rischio di isolamento.

Di fronte a questo scenario, la domanda è inevitabile: l’Europa vuole davvero farsi carico di una guerra senza fine o è ancora possibile riscoprire il valore della diplomazia? Condividete la vostra opinione nei commenti.