Recentemente, una dottoressa ha avuto gravi problemi con la legge, ed è stata colta in flagrante proprio in ospedale. Ecco che cosa è successo!
Una donna di 42 anni, già nota alle forze dell’ordine per reati legati alla falsificazione di documenti e tentato esercizio abusivo della professione medica, è stata nuovamente arrestata. Questa volta, la falsa dottoressa era in procinto di essere assunta in una residenza sanitaria assistenziale (Rsa) a Nuxis, nel Sulcis, provincia del Sud Sardegna, nonostante non possedesse alcuna laurea in medicina.
Il suo tentativo di inserimento nel mondo sanitario è stato sventato grazie alla prontezza dei dirigenti della struttura, che hanno sollevato dubbi sull’autenticità dei documenti presentati dalla donna per giustificare le sue competenze mediche. Nonostante avesse fornito carte d’identità e titoli di studio contraffatti per attestare una qualifica inesistente, le indagini condotte dai carabinieri della stazione di Nuxis e della compagnia di Carbonia hanno rapidamente rivelato la truffa.
La 42enne, originaria di Cagliari, aveva addirittura iniziato un periodo di affiancamento con altri medici della residenza per anziani, partecipando attivamente alle visite e alle procedure sanitarie quotidiane. Questo avrebbe potuto mettere seriamente a rischio la salute degli anziani pazienti della struttura, se non fosse stato per l’intervento tempestivo delle autorità.
L’arresto della donna ha portato alla luce nuovamente la sua abitudine di fingere di essere un medico, mostrando una recidiva nel tentativo di esercizio abusivo della professione sanitaria. I reati contestati sono possesso di documenti falsi, sostituzione di persona e tentato esercizio della professione sanitaria. Dopo la convalida dell’arresto, le è stato imposto l’obbligo di dimora, in attesa di ulteriori sviluppi giudiziari.
Questo episodio sottolinea l’importanza della verifica e del controllo accurato delle credenziali del personale sanitario, specialmente in strutture che si occupano di soggetti vulnerabili come gli anziani, per prevenire rischi per la salute pubblica e garantire la sicurezza dei pazienti.
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