• Lun. Set 16th, 2024

Paura In Venezuela: Cosa Sta Accadendo Davvero!

Le tensioni in Venezuela creano ansia tra gli espatriati, preoccupati per i loro cari rimasti in patria. Ecco che cosa sta accadendo davvero nel Paese!

 

In Venezuela, le tensioni continuano a crescere dopo le elezioni che hanno riconfermato Nicolás Maduro al potere. Questa situazione provoca profonda preoccupazione tra i venezuelani che vivono all’estero, in particolare quelli che hanno lasciato familiari e amici nel Paese. Alcuni espatriati residenti vicino a Milano hanno condiviso le loro esperienze. “Negli ultimi giorni è diventato difficile persino comunicare con chi è rimasto in Venezuela. A causa dei controlli sui cellulari, la gente teme di essere arrestata.”

Jorduan Armas, ex avvocato penalista di Ciudad Bolívar, racconta la sua storia. “In Venezuela lavoravo anche come insegnante universitario. Sono stato perseguitato a causa della mia appartenenza al partito Un Nuevo Tiempo, che si oppone al governo Maduro.” Questa situazione lo ha costretto a lasciare il Paese, prima dirigendosi in Colombia e poi in Italia nel novembre 2022. “Sono arrivato da solo, poiché non potevo permettermi di portare tutta la famiglia. Lavoro come badante e ho recentemente fatto arrivare la mia famiglia a Milano.”

Vanhezka Santodomingo, nata a Mérida, vive in Italia da sette anni. “Ho deciso di espatriare principalmente per far studiare mio figlio in libertà. In Venezuela, da quando è salito al potere Maduro, il sistema educativo è cambiato radicalmente. I libri di storia sono stati modificati, cambiando la narrazione storica.”

La paura per chi è rimasto in Venezuela è costante. Jorduan racconta: “Ero molto preoccupato quando mia madre e mio figlio erano ancora lì. La situazione è tesa e molti familiari e amici sono ancora in Venezuela.” Vanhezka aggiunge: “Anche se i miei genitori e mia sorella sono con me, molti zii e cugini sono rimasti lì. Non possiamo comunicare perché temono che le persone che contattano l’estero possano essere arrestate.”

Jorduan descrive gli arresti come “sparizioni” poiché le persone vengono prelevate senza lasciare traccia. I rapporti dicono che Maduro ha invitato la popolazione a cancellare WhatsApp e ha bloccato la piattaforma X (precedentemente Twitter). “Mia madre è stata avvisata dalla polizia di non pubblicare nulla di critico su WhatsApp,” racconta Jorduan. “Il governo ha creato un’app per segnalare anonimamente chi manifesta contro Maduro,” spiega Vanhezka. Questa applicazione, VenApp, è stata formalmente lanciata per segnalare problemi pubblici, ma sembra essere utilizzata per identificare gli oppositori.

I controlli non si limitano al digitale. Vanhezka racconta: “Per strada, i telefoni vengono sequestrati con la forza. Chi ha messaggi o post indesiderati sui social viene arrestato.” Jorduan ha cancellato i suoi profili social per evitare problemi alla madre. Vanhezka continua a comunicare con amici in Venezuela, ma la risposta è spesso unicamente positiva, segno della paura di ritorsioni.

Jorduan conclude: “Si parla di democrazia, ma in realtà è una dittatura. Non possiamo esprimere liberamente le nostre opinioni senza rischiare la prigione o la vita stessa.” Vanhezka condivide il suo senso di impotenza e tristezza per la situazione attuale, sentimenti condivisi anche da chi è ancora in Venezuela.

Nonostante le difficoltà, Jorduan mantiene la speranza: “Quando Maduro se ne andrà, tornerò in Venezuela. È un Paese meraviglioso.”