Gli scienziati hanno appurato che siamo ufficalmente entrati in una nuova era vulcanica. Le prove sono inconfutabili, dato che si è aperta una nuova faglia. Ecco che cosa sta succedendo!
Una nuova era vulcanica potrebbe essere iniziata in Islanda, dove una faglia inattiva da 800 anni ha mostrato segni di risveglio. Il vulcanologo Patrick Allard, dell’Institut de Physique du Globe di Parigi, ha evidenziato il rischio di eruzioni di lava improvvisi nei prossimi anni. La faglia, inattiva per secoli, ora potrebbe causare eruzioni senza preavviso.
La settimana scorsa, un’esplosione di lava ha colpito Grindavik, a sud-ovest di Reykjavik, distruggendo diverse case. Questo evento segue l’evacuazione del villaggio di pescatori il mese scorso, a causa del timore di un’eruzione imminente. L’Islanda, situata tra le placche tettoniche nordamericana ed eurasiatica, è attraversata dalla Dorsale Medio Atlantica. La penisola di Reykjanes, tranquilla per millenni, ha recentemente visto la sua quinta eruzione in meno di tre anni, tre delle quali a 10 km di profondità.
Gli scienziati hanno notato una deformazione del terreno e un aumento del magma, segnali premonitori delle eruzioni iniziate nel marzo 2021. Secondo Allard, questo dimostra che il magma è vicino alla superficie, pronto a eruttare. La sottigliezza della crosta terrestre attorno alla faglia islandese facilita questi “rilasci di pressione” di magma.
Parallelamente, negli Stati Uniti, l’ultimo National Seismic Hazard Model ha rivelato oltre 350 nuove linee di faglia, aggiungendosi a quelle scoperte nel 2018. Questo aumenta il rischio di terremoti significativi nel 75% del territorio nazionale, incluso il “Corridoio costiero atlantico”, che include città come Boston, Filadelfia, New York e Washington. Anche le zone sismicamente attive della California, dell’Alaska e delle Hawaii sono a rischio maggiore. L’USGS stima che parti della California hanno il 95% di probabilità di subire terremoti catastrofici nel prossimo secolo, con perdite economiche annue medie stimate in 14,7 miliardi di dollari. Inoltre, il nuovo modello prevede un rischio moderato o elevato di terremoti in 25 stati nei prossimi 100 anni.
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