Di recente Nicola Porro e Vittorio Feltri si sono incontrati durante una conferenza per discutere la pericolosità del nuovo fenomeno dell’intelligenza artificiale. Ecco che cosa hanno detto!
Durante l’evento “Intelligenza Artificiale – La Quinta Rivoluzione”, organizzato da Il Giornale a Torino, si è assistito a un interessante confronto tra Nicola Porro, vicedirettore del quotidiano, Vittorio Feltri, e ChatGPT, rappresentante dell’avanzata tecnologia dell’intelligenza artificiale. Questa occasione ha offerto un palcoscenico per esplorare le dinamiche tra l’esperienza umana e le capacità delle macchine.
In un dialogo che ha mescolato serietà e ironia, i due giornalisti hanno messo alla prova ChatGPT con domande che spaziavano dalla storia del giornalismo a riflessioni sull’evoluzione dell’informazione. La risposta corretta dell’AI sulla fondazione de Il Giornale da parte di Indro Montanelli ha dimostrato le sue capacità, ma le reazioni di Feltri hanno sottolineato una distanza critica verso l’IA, evidenziando un aspetto fondamentale: l’importanza dell’anima umana e della creatività che non può essere replicata dalle macchine.
Questo incontro ha evidenziato la complessità del rapporto tra umanità e tecnologia. Mentre l’IA può offrire risposte accurate e svolgere compiti specifici, il dialogo ha ricordato che l’essenza umana va oltre la semplice elaborazione di dati. La percezione, l’intuizione e la capacità di connettersi emotivamente rimangono prerogative esclusivamente umane, che arricchiscono profondamente il campo del giornalismo e della comunicazione.
La conversazione ha toccato anche il tema del cambiamento nel mondo dell’informazione, evidenziando come le tecnologie abbiano reso l’accesso alle notizie più immediato, ma non necessariamente più profondo. Feltri, con la sua esperienza, ha sottolineato l’importanza di mantenere un contatto diretto con la realtà e le persone, un aspetto che l’IA, per quanto avanzata, non può replicare.
Il tentativo giocoso di chiedere uno spritz a ChatGPT e le successive riflessioni sull’IA hanno rivelato una certa perplessità verso un’adozione acritica delle tecnologie, preferendo invece valorizzare l’ingegno umano e l’importanza del “tocco umano” nell’interpretazione e nella comunicazione delle notizie.
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