La memoria è una delle doti cognitive fondamentali per ogni essere umano, in quanto è necessaria in ogni ambito della vita. Ma se vi dicessimo che esiste una proteina che riesce a potenziare questa proprietà all’inverosimile? Ecco che cosa abbiamo scoperto!
Memoria miracolosa: ecco la proteina che riesce a potenziarla
La memoria è fondamentale nella vita, in quanto ci permette di ricordare ciò che facciamo nell’arco della giornata e nel corso dell’esistenza. E’ proprio grazie a lei che impariamo da tutto, compresi i nostri errori. Alcune persone godono della cosiddetta memoria da elefante mentre per altri è molto difficile persino ricordare il compleanno di una persona cara. Cosa fare per potenziare questa virtù?
La risposta arriva da alcuni scienziati che hanno condotto una ricerca davvero molto interessante. Parliamo di promettenti studiosi che operano presso l’Università Cattolica e nei più grandi atenei della Penisola. Gli studi avrebbero fatto leva sulla modifica di una molecola sita all’interno del cervello, la quale avrebbe un ruolo a dir poco fondamentale per quanto riguarda la memoria. Parliamo della proteina Limk 1, alla quale sarebbe stato aggiunto un nuovo segmento a livello genetico, il quale riuscirebbe a migliorare le qualità mnemoniche a livello cerebrale. Una vera e propria scoperta che sicuramente merita di essere approfondita con cura e dovizia di particolari.
La scoperta scientifica che potrebbe migliorare la memoria umana
Claudio Grassi, responsabile di questo nuovo studio di successo, ha parlato di come gli studi in questo settore siano fondamentali per la comprensione e per tutto ciò che concerne il settore della memoria. Si devono quindi trovare delle soluzioni innovative che permettano di risolvere queste questioni in maniera ottimale ed efficace. I test sono stati eseguiti su alcuni animali di laboratorio che, all’inizio dell’esperimento, hanno dimostrato sonore lacune nel frangente mnemonico.
Intervenendo, invece, sulla proteina Limk 1, si possono apportare diverse modifiche alla funzionalità dei neuroni coinvolti in questo processo, tanto da ottenere risultati inaspettati in pochissimo tempo. Tutto questo grazie a quella che in medicina è stata descritta come plasticità sinaptica. Parliamo di un processo che permette di plasmare con estrema semplicità ogni tipo di esperienza sensoriale, così da ottenere delle risposte immediate e molto affini agli obiettivi che si intendono perseguire. Molte delle proteine coinvolte nel processo hanno un ruolo basilare per la memoria e quindi bisogna proseguire su questa strada per risolvere ogni tipo di difficoltà.
Molto dipenderebbe anche dall’utilizzo di una sostanza farmaceutica che risponde al nome di rapamicina, un immunosoppressore che migliora le aspettative di vita dei malati che soffrono di patologie più o meno gravi al cervello. Gli studi condotti hanno permesso di raggiungere notevoli successi in questo ambito, ma altrettanti passi in avanti dovranno essere fatti per cercare di ottenere delle risposte più importanti. Non ci resta che attendere i successi di questa terapia sperimentale anche sull’uomo. Questa avrà l’effetto sperato? A voi i commenti!