• Mar. Mar 11th, 2025

Le tensioni tra Stati Uniti e Cina raggiungono nuovi livelli: nessuno dei due si fa intimorire. Ecco che cosa sta succedendo!

 

Le relazioni tra Stati Uniti e Cina si fanno sempre più tese, e Pechino non esita a rispondere con fermezza alle politiche aggressive di Washington. Dopo l’aumento dei dazi imposto dall’amministrazione Trump, la Cina ha lanciato un avvertimento chiaro: è pronta a fronteggiare qualsiasi tipo di conflitto, che sia commerciale, tariffario o di altra natura.

Nel frattempo, il governo cinese rafforza la propria economia e intensifica gli investimenti nella difesa, segnalando una strategia che mira a consolidare la sua posizione sulla scena globale.

L’aumento delle tariffe statunitensi, che ha visto i dazi su alcuni prodotti cinesi passare dal 10% al 20%, non è rimasto senza conseguenze. La Cina ha risposto con una contromisura immediata, imponendo una tassazione del 15% su diversi prodotti agricoli americani, tra cui grano, mais e cotone, e un ulteriore 10% su soia, carne e frutta.

Ma Pechino non si è fermata ai dazi: ha anche annunciato restrizioni sugli investimenti e sull’export per venticinque aziende statunitensi, soprattutto nei settori della difesa e dell’aerospazio. Un colpo mirato alle industrie strategiche americane che potrebbe avere ripercussioni economiche significative. Secondo le stime, questa nuova ondata di tariffe potrebbe far perdere agli Stati Uniti circa 21 miliardi di dollari in scambi commerciali.

Il governo cinese, per fronteggiare questa guerra economica, ha deciso di rafforzare le sue misure di sostegno interno. Pechino ha annunciato l’emissione di obbligazioni governative per oltre 178 miliardi di dollari e un ulteriore pacchetto di finanziamenti per le banche statali, nel tentativo di stabilizzare il proprio mercato e limitare i danni delle restrizioni imposte dagli USA.

Nonostante le tensioni, Pechino non mostra segni di cedimento. Il governo prevede per il 2025 una crescita del PIL intorno al 5%, con un deficit del 4%, il più alto registrato negli ultimi decenni. Una strategia che punta a mantenere la stabilità economica anche in uno scenario di conflitto commerciale con Washington.

Parallelamente, la Cina sta rafforzando la sua presenza militare. Il budget destinato alla difesa è stato aumentato del 7,2%, confermando un trend in crescita che prosegue ormai da anni. Con una spesa che si avvicina ai 245 miliardi di dollari, l’esercito cinese si posiziona come la seconda forza militare più potente al mondo dopo gli Stati Uniti.

Questo incremento non è casuale: oltre alla guerra commerciale con gli USA, la Cina deve gestire questioni geopolitiche delicate. Le tensioni con Taiwan restano un punto critico, mentre le dispute marittime nel Mar Cinese Meridionale continuano ad alimentare lo scontro con Giappone e Stati Uniti.

Lo scenario che si delinea è quello di un confronto sempre più acceso tra le due superpotenze mondiali. Da una parte, gli Stati Uniti cercano di contenere l’espansione economica e militare della Cina attraverso sanzioni e tariffe. Dall’altra, Pechino risponde con mosse strategiche per rafforzare la propria posizione e ridurre la dipendenza dagli scambi commerciali con Washington.

Quanto è destinata a durare questa guerra commerciale? E quali saranno le conseguenze per l’equilibrio globale? Lascia il tuo commento e condividi il tuo punto di vista!