• Gio. Feb 20th, 2025

Intercettazioni Telefoniche: Chi Sta Attaccando Giorgia Meloni!

Le intercettazioni telefoniche contro la Premier Giorgia Meloni hanno finalmente trovato il responsabile. Ecco che cosa è accaduto!

 

Negli ultimi giorni, intercettazioni giudiziarie hanno rivelato il malcontento di esponenti mafiosi nei confronti della premier Giorgia Meloni. Il motivo? La linea intransigente del governo su 41-bis ed ergastolo ostativo. Le conversazioni captate dagli investigatori dimostrano come i boss siano infastiditi dal mantenimento delle misure restrittive, che impediscono loro di ottenere benefici penitenziari.

Dalle indagini della Squadra mobile di Palermo e della Sisco emergono attacchi diretti a Giorgia Meloni. In particolare, boss della mafia palermitana hanno espresso il loro disappunto per il regime carcerario duro, definendolo un ostacolo alla loro rete di potere. Tra le voci intercettate spiccano quelle di Salvatore Inzerillo e Filippo Filiberto, due nomi ben noti negli ambienti criminali. Filiberto, parlando della premier, l’ha apostrofata in termini offensivi, lamentandosi del fatto che il governo non abbia ammorbidito il 41-bis.

Salvatore Inzerillo appartiene a una storica famiglia mafiosa siciliana, legata a Cosa Nostra e coinvolta in traffici illeciti, tra cui droga ed estorsioni. Anche Filippo Filiberto è una figura nota della criminalità organizzata palermitana, con precedenti legati al traffico di stupefacenti.

La risposta della premier non si è fatta attendere. Attraverso i social, ha ribadito la fermezza del governo nella lotta alla mafia, sottolineando che il mantenimento del carcere duro è una conferma del loro impegno. “Finché saremo al governo, nessun cedimento alla criminalità organizzata” ha dichiarato Meloni, sottolineando che 41-bis ed ergastolo ostativo restano strumenti fondamentali per combattere le mafie.

Il 41-bis è un regime carcerario speciale che impone misure severe ai detenuti per crimini gravi, limitando al massimo i contatti con l’esterno per impedire la gestione di attività criminali. L’ergastolo ostativo, invece, esclude ogni beneficio penitenziario per i condannati per mafia, a meno che non decidano di collaborare con la giustizia. Due strumenti diversi, ma complementari, che ostacolano il controllo dei boss anche dietro le sbarre.

Questa vicenda conferma come la lotta alla mafia sia ancora una battaglia aperta. Qual è la tua opinione su questa situazione? Scrivilo nei commenti!