Le autorità accusano la Russia di aver orchestrato l’incendio all’IKEA di Vilnius come parte di una strategia di destabilizzazione. Ecco che cosa è accaduto!
L’incendio che ha devastato il negozio IKEA di Vilnius sarebbe stato un’operazione di sabotaggio orchestrata dai servizi segreti russi. Le autorità lituane puntano il dito contro il GRU, l’intelligence militare di Mosca, accusandola di aver pianificato l’attacco come parte di una strategia più ampia di destabilizzazione in Europa. Il caso si inserisce in un contesto di tensioni crescenti tra la Russia e i Paesi baltici, tra i più attivi nel sostegno all’Ucraina.
Le fiamme sono divampate nelle prime ore del mattino, quando il negozio era chiuso ma ancora occupato da una decina di dipendenti. Secondo l’inchiesta, il rogo sarebbe stato causato da un ordigno esplosivo attivato a distanza. A riferirlo è stato Arturas Urbelis, rappresentante della Procura lituana, che ha confermato il coinvolgimento di una rete di oltre venti intermediari legati ai servizi russi.
Ma perché colpire proprio IKEA? Secondo le autorità lituane, il brand svedese non sarebbe stato scelto a caso. L’azienda ha infatti interrotto le sue operazioni in Russia dopo l’invasione dell’Ucraina e il suo logo, con gli stessi colori della bandiera ucraina, avrebbe assunto un valore simbolico per chi ha pianificato l’attentato.
Due cittadini ucraini, all’epoca minorenni, sarebbero stati reclutati per eseguire l’attacco in cambio di diecimila euro e di un’auto usata. I due giovani avrebbero compiuto diversi viaggi tra Polonia e Lituania per preparare l’operazione.
Uno è stato arrestato in Lituania, mentre l’altro è stato fermato in Polonia. Entrambi saranno processati nei rispettivi Paesi. Ma il caso IKEA non sarebbe un episodio isolato: appena tre giorni dopo, un incendio ha distrutto il centro commerciale Marywilska 44 a Varsavia. Anche in questo caso, le autorità polacche sospettano un sabotaggio legato alla stessa strategia russa.
Il primo ministro polacco Donald Tusk ha commentato la notizia sui social, affermando che l’indagine lituana conferma i sospetti su un’operazione coordinata dai servizi segreti di Mosca. Ha inoltre sottolineato l’importanza di essere consapevoli di questa minaccia in vista dei futuri negoziati internazionali.
Il Cremlino ha negato qualsiasi coinvolgimento, definendo le accuse lituane propaganda occidentale volta a demonizzare la Russia. I servizi segreti russi, dal canto loro, non hanno rilasciato dichiarazioni ufficiali.
Tuttavia, l’incendio di Vilnius e quello di Varsavia si inseriscono in un quadro più ampio di presunte operazioni di sabotaggio attribuite a Mosca in diversi Paesi dell’Europa orientale. Le tensioni continuano a salire, e molti temono che questi episodi siano solo l’inizio di una nuova fase della guerra ombra tra Russia e Occidente.
La situazione sembra destinata a complicarsi ulteriormente: assisteremo a nuovi attacchi? L’Europa saprà reagire? Dicci cosa ne pensi nei commenti!