Ancora bufera sulla testa di Giorgia Meloni, la quale ha subito un grande danno mediatico a seguito della diffusione di un video contraffatto. Ecco come si è comportata la Premier italiana e i provvedimenti che intende perseguire per tutelare la sua persona.
Diffuso video hot fake su Giorgia Meloni: la Premier denuncia il fatto
L’avvento di Internet ha sicuramente facilitato la vita di tutti noi, ma da un certo punto di vista ha promosso la diffusione di alcuni contenuti che possono danneggiare la dignità dell’individuo. Questo è quello che è accaduto a Giorgia Meloni, la quale è diventata protagonista di un video hot fake diventato virale nel giro di poche ore.
Secondo le dichiarazioni rilasciate sarebbero stati messi in circolazione dei video fasulli dove il volto di Giorgia Meloni è stato affibbiato a corpi di persone che recitano in scene hard. Non è la prima volta che clip simili vengono immesse su Internet e molte altre volte hanno toccato da vicino personaggi famosi la cui fama è stata in parte danneggiata.
Questo è uno scempio per la Premier italiana che, attualmente, sta vivendo momenti molto difficili a seguito della sua rottura con Andrea Giambruno e alle diverse accuse che pesano sul suo ex compagno. Proprio per questo motivo il video ha rappresentato la goccia che ha fatto traboccare il vaso, spingendo la donna a sporgere denuncia e fare causa ai responsabili di tutto questo.
La denuncia di Giorgia Meloni: la richiesta di risarcimento da devolvere in beneficenza
Nonostante tutto, Giorgia Meloni ha cercato di volgere la situazione a suo favore, denunciando i responsabili di questo fatto e costituendosi come parte civile nel processo. Da quello che sappiamo i responsabili di tutto questo sarebbero un padre e un figlio, i quali sono stati accusati di diffamazione. A seguito della diffusione del video incriminato la Meloni ha inoltre chiesto che vengano risarciti 100.000 €, i quali verranno devoluti in beneficenza verso tutte quelle donne che risultano essere vittime di violenza.
La Meloni ha fatto sapere che per lei questa cifra è puramente simbolica e spera possa infondere coraggio in tutte le vittime di violenza affinché queste possano denunciare ciò che accade loro. Per la Premier, infatti, non bisogna aver paura di denunciare in quanto molte di queste situazioni, se trascurate, possono dar vita a veri e propri reati.
I due imputati avrebbero circa 73 e 40 anni e sarebbero provenienti da Sassari. Sappiamo inoltre che verranno giudicati con due riti differenti. Il giudice chiamato a guidare il processo dovrà quindi decidere se concedere la messa in prova al padre e cosa fare, invece, nei confronti del figlio. Quest’ultimo verrà giudicato con rito ordinario durante il mese di Marzo e, molto probabilmente, si occuperà della sua causa il giudice Monia Adami. Che cosa pensate di tutta questa storia? Giorgia Meloni riuscirà a far valere i suoi diritti e quelli di tutte le donne che attualmente vengono molestate e abusate? A voi i commenti!