Giulia Cecchettin si aggiunge alla macabra lista dei femminicidi, alcuni compiuti da ‘bravi ragazzi’. Chi sono i veri responsabili secondo Paolo Crepet?
Femminicidi, l’incapacità degli uomini di gestire il rifiuto: la parola a Paolo Crepet
Paolo Crepet accetta la sfida di spiegare l’inspiegabile a commento dell’ennesimo femminicidio, quello in cui ha perso la vita Giulia Cecchettin. Ragazzi e uomini al di sopra di ogni sospetto uccidono freddamente, senza pietà, non colti da un raptus ma secondo un piano premeditato.
Non sanno gestire il rifiuto, non si rassegnano alla fine di una relazione, minacciano di uccidersi ma, alla fine, uccidono. Perdono il controllo al culmine di una lite. Da dove arriva tutta quella violenza e rabbia?
Paolo Crepet, famoso psichiatra e sociologo, risponde a una domanda difficile.
I veri responsabili di tutto questo sono i genitori. I ragazzi non sono in grado di gestire la frustrazione, vanno fuori di testa davanti a un rifiuto. I genitori non li hanno lasciati liberi di imparare a gestire rifiuti, frustrazioni, difficoltà, ostacoli attraverso l’esperienza. Sono sempre pronti a correre per proteggerli.
Paolo Crepet: l’educazione sbagliata ai figli
I genitori danno un’educazione sbagliata ai figli. Secondo Paolo Crepet, pretendono di proteggerli da tutto, non permettono ai loro figli di creare gli anticorpi necessari ad affrontare delusioni e sfide. Fin da piccoli, mettono la gomma piuma attorno al cavallino a dondolo per paura che si facciano male. Farsi un po’ male fa parte della vita.
Cercano di evitare che i loro figli affrontino gli ostacoli, crescono ragazzi che non sono più capaci di affrontare le sconfitte. Preparano loro lo zaino come se non fossero in grado di prepararlo da soli. Alcuni, probabilmente illudendosi di restare sempre giovani, non amano l’idea che i loro figli crescano davvero.
Il bravo ragazzo si trasforma in un assassino
Dietro a molti femminicidi si cela il bravo ragazzo che, di colpo, si trasforma in un assassino. Questo fenomeno non è recente e non è una novità. Il problema è che non siamo capaci di imparare dal passato.
Anche dietro al delitto del Circeo c’era un bravo ragazzo. Paolo Crepet ha ricordato che Pasolini lo aveva detto all’epoca ma tutti lo avevano ignorato.
Per imparare davvero dal passato – ha spiegato Crepet – bisogna superare lo schemino dell’uomo assassino e della donna vittima. Non è così e l’avevano capito anche i greci. Bisogna andare oltre la solita idea del maschio fallocratico.
Le madri insegnano alle figlie a sopportare
In Italia, riguardo ai femminicidi, siamo a quota 105.
Le madri, che hanno sopportato l’insopportabile da mariti e compagni violenti o alcolizzati, cosa fanno? Trasmettono alle figlie l’idea di imparare a sopportare come se si trattasse di un valore da tramandare di generazione in generazione.
Risulta ovvio che l’amore debba essere l’opposto della galera. Appare assurda l’idea che qualcuno pretenda di geolocalizzare il partner.
Paolo Crepet consiglia ai genitori di essere rivoluzionari e di insegnare ai loro figli a essere liberi di sbagliare. Conviene discostarsi dall’idea di normalità trasmessa dalla società. Che significa avere un figlio normale? Crescere il bravo ragazzo che si fidanza con la ragazza carina con la gonna corta ma non troppo? Evitiamo di banalizzare la vita se non vogliamo reagire spinti dal bisogno di distruggere chiamando ‘amore’ la violenza.
I figli devono crescere liberi di sbagliare, altrimenti a 22 anni non saranno in grado di gestire situazioni che avrebbero dovuto imparare a gestire a 16 anni.
I sentimenti e l’affettività non si insegnano a scuola, si imparano in famiglia, per strada, vivendo.
Che ne pensate dei consigli di Paolo Crepet? A voi i commenti!