L’eredità Agnelli torna al centro di un’inchiesta che coinvolge i fratelli Elkann con accuse gravissime ai danni dello Stato. Ecco che cosa è accaduto!
L’inchiesta sulla famiglia Agnelli torna al centro dell’attenzione con una pesante accusa di frode fiscale e truffa ai danni dello Stato. I protagonisti sono John, Ginevra e Lapo Elkann, che si vedono colpiti da un sequestro preventivo di quasi 75 milioni di euro deciso dalla Procura di Torino. Il caso ruota attorno a una presunta strategia fraudolenta per evitare il pagamento delle tasse di successione legate all’eredità della nonna Marella Caracciolo, una figura chiave nel patrimonio familiare.
Secondo quanto riportato, i tre fratelli Elkann avrebbero orchestrato, per oltre dieci anni, una serie di manovre per evitare di pagare le imposte di successione sui beni ereditati. Al centro dell’indagine c’è la lussuosa villa “Ain Kassimou” a Marrakech, una residenza acquistata da Marella nel 2003. Qui, l’erede degli Agnelli trascorreva il tempo circondata da quadri e gioielli di famiglia. La villa appartiene ufficialmente a una società lussemburghese, la Juky S.a., di cui i fratelli Elkann sono beneficiari.
L’inchiesta ha portato alla luce una complessa rete di operazioni per occultare i beni ereditari, presentandoli come fondi esteri. Tra i meccanismi citati ci sono trust con sede alle Bahamas e conti in paradisi fiscali, utilizzati per eludere le tasse italiane. In particolare, due trust fittizi ai Caraibi avrebbero permesso ai fratelli Elkann di ricevere proventi esentasse da un fondo lussemburghese. Inoltre, John Elkann sarebbe coinvolto in un presunto pagamento in nero di mille euro mensili alla segretaria della nonna, Paola Montaldo, per i servizi prestati presso il “family office” della famiglia.
I legali dei fratelli Elkann hanno immediatamente respinto le accuse, definendo il sequestro ingiustificato e affermando che i loro assistiti hanno sempre rispettato gli obblighi fiscali. Tuttavia, l’indagine prosegue, e la magistratura torinese sembra intenzionata a fare chiarezza su quanto accaduto, sospettando una serie di manovre giuridiche mirate a nascondere beni dall’eredità della defunta Marella Caracciolo.
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