Il quotidiano “L’Espresso” ha deciso di nominare Elena Cecchettin, sorella della ragazza vittima di Filippo Turetta, persona dell’anno. Ecco come ha risposto il pubblico!
L’Espresso, rinomato settimanale italiano, ha scelto di nominare Elena Cecchettin come “Persona dell’Anno” per il 2023, una decisione che ha immediatamente scatenato un vespaio di polemiche sui social media. La sorella di Giulia Cecchettin, tragicamente assassinata dal suo ex fidanzato Filippo Turetta, ha ricevuto un’ampia copertura mediatica, accentuata da posizioni ideologiche forti che hanno alimentato controversie. Tuttavia, la redazione di L’Espresso considera proprio questa capacità di suscitare dibattito un pregio della scelta.
Perché Elena Cecchettin è in Copertina su L’Espresso
Alessandro Mauro Rossi, direttore de L’Espresso, motiva la scelta nell’editoriale settimanale. “Con il tragico caso di Vanessa Ballan, i femminicidi in Italia hanno superato la soglia dei 100 da inizio anno, simbolo di un fenomeno inarrestabile che segnala un’inquietante regressione nel rispetto delle donne e delle persone in generale”, afferma Rossi. “Elena, con le sue parole sulla cultura patriarcale e dello stupro, ha offerto una lucida analisi di questo fenomeno”, aggiunge.
Reazioni Social e Critiche
I social media, come prevedibile data la notorietà di Elena Cecchettin, sono stati invasi da un’ondata di commenti contrastanti. Alcuni utenti hanno espresso disapprovazione, etichettando la scelta come una mossa editoriale guidata dal profitto e una strumentalizzazione delle tragedie personali per generare dibattito e vendite. Altri, invece, hanno focalizzato la loro attenzione sull’aspetto politico e ideologico della questione, denunciando una presunta mancanza di diversità nel discorso pubblico.
Di fronte alle crescenti polemiche, Elena Cecchettin ha rilasciato una dichiarazione, valorizzando la sua voce e il suo impegno per il cambiamento sociale. “Sono grata che le mie parole siano state prese sul serio e che abbiano stimolato il desiderio di cambiamento”, ha dichiarato.
Conclusioni dell’Editoriale di L’Espresso
L’editoriale conclude enfatizzando l’importanza della posizione di Cecchettin, sottolineando come il suo messaggio vada al di là della mera rappresentazione mediatica del dolore e del lutto. “Elena Cecchettin ha trasformato il suo dolore personale in una responsabilità collettiva, diventando una figura divisiva non per cliché, ma per la sua capacità di sfidare la cultura dominante e di mettere in discussione le pratiche sociali e politiche che perpetuano la discriminazione e la violenza”, afferma l’articolo, sottolineando l’importanza della sua voce in un contesto di dibattito pubblico sempre più polarizzato.