• Gio. Nov 21st, 2024

Devastante Incendio Distrugge Tutto: Ecco Il Responsabile Del Fatto!

Un terribile incendio ha causato la distruzione della flora e della fauna locale, comprese anche strutture artificiali. Ecco che cosa è accaduto!

 

Un devastante incendio ha distrutto circa 650 ettari di macchia mediterranea nella riserva naturale di Capo Gallo, in provincia di Palermo. A quasi un anno dall’incidente, i carabinieri hanno arrestato un ventiseienne con precedenti penali, ritenuto responsabile del rogo. Il giovane è accusato di disastro ambientale colposo e incendio boschivo colposo.

L’incendio di Capo Gallo è stato uno dei più violenti e distruttivi tra quelli che hanno colpito Palermo e provincia, causando anche anomale concentrazioni di diossina e furani nell’aria. L’indagine, condotta dai militari della stazione di Partanna Mondello, è partita dall’analisi dei filmati registrati da una telecamera del nucleo investigativo di Palermo. Successivamente, sono state effettuate intercettazioni telefoniche ed ambientali, e sono stati ascoltati diversi testimoni. Grazie al contributo della sezione investigazioni scientifiche e dei forestali del Centro anticrimine natura, sono emersi gravi indizi di colpevolezza a carico dell’indagato.

Il giovane, già condannato con sentenza definitiva nel 2017 per reati di danneggiamento a seguito di incendio, violenza privata e reati in materia di armi ed esplosivi, è stato arrestato a seguito delle indagini. In quell’occasione, insieme ad altri, aveva lanciato bottiglie molotov contro un edificio occupato abusivamente. Gli accertamenti tecnici effettuati dal Centro anticrimine natura e dalla task force del Nucleo informativo antincendio boschivo del Comando per la tutela forestale e dei parchi sono stati fondamentali per l’inchiesta. I militari hanno individuato la “zona d’inizio incendio” e constatato che le fiamme avevano distrutto la vegetazione, principalmente macchia mediterranea, causando un’alterazione irreversibile dell’ecosistema. I danni hanno riguardato anche edifici, costruzioni e specie vegetali protette.

Il ventiseienne era già in carcere da ottobre scorso per maltrattamenti emersi durante l’indagine sull’incendio a Capo Gallo, nei confronti della compagna e del figlio di quest’ultima di appena tre anni. Per questo motivo, il nome dell’arrestato non è stato reso noto, onde evitare di rendere riconoscibili le vittime della violenza.

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