• Mer. Mar 19th, 2025

Daniele Fabbri Contro Giorgia Meloni: Il Comico Deve Pagare Una Multa Salatissima!

Il noto comico è stato querelato dalla Presidente del Consiglio. Una vicenda che riapre il dibattito sulla libertà di satira. Ecco che cosa è accaduto!

 

Daniele Fabbri, noto comico e stand-up comedian, ha raccontato sui social di essere stato querelato da Giorgia Meloni per un episodio risalente al 2021. All’epoca, in un suo podcast, ironizzò sugli insulti ricevuti dalla leader politica, sostituendo parole offensive con termini volutamente infantili. Oggi la Presidente del Consiglio ha deciso di agire legalmente, chiedendo un risarcimento di 20mila euro per danni morali.

Tutto ha avuto origine da un caso che fece molto discutere. Nel 2021, il professore universitario Giovanni Gozzini rivolse pesanti insulti a Giorgia Meloni, suscitando polemiche e condanne da più parti. Daniele Fabbri, commentando la vicenda nel suo podcast Contiene Parolacce, criticò l’uso di offese sessiste, proponendo un’alternativa ironica: se proprio si voleva insultare, si potevano usare parole che non avessero connotazioni discriminatorie, come “puzzona”, “caccolosa” e “peracottara”. Un modo per ridicolizzare l’aggressività del linguaggio senza sfociare nella volgarità.

Ora, a distanza di anni, la querela è diventata realtà. Fabbri pensava che il procedimento sarebbe decaduto, invece si è ritrovato con una richiesta di risarcimento che definisce sproporzionata e intimidatoria.

In un lungo video pubblicato sui suoi profili social, il comico ha espresso tutto il suo stupore e la sua preoccupazione per l’accaduto. Ha spiegato che il suo intervento aveva un chiaro intento satirico e che nessuno, neanche un bambino, potrebbe considerare parole come “puzzona” un insulto grave.

“Se non posso dire nemmeno ‘puzzona’ senza rischiare una querela, significa che qualsiasi critica è ormai impossibile”, ha affermato. Secondo Fabbri, questa azione legale non colpisce solo lui, ma rappresenta un pericoloso tentativo di limitare la libertà di satira, diritto garantito dalla Costituzione.

Inoltre, il comico ha sottolineato come un procedimento legale di questo tipo sia particolarmente gravoso per un artista indipendente. “Affrontare un processo è un costo enorme, sia in termini economici che psicologici, anche se alla fine lo vinci”, ha spiegato, accusando Meloni di voler sfruttare la sua posizione di potere per mettere in difficoltà chi la critica.

Alla fine del video, Fabbri ha lanciato un appello ai suoi follower, chiedendo supporto per evitare che questa vicenda passi inosservata. “Non è solo il mio diritto alla satira a essere in gioco, ma quello di tutti noi di poterla ascoltare”, ha detto.

Ha poi sottolineato come la censura non serva solo a limitare gli artisti, ma anche a impedire ai cittadini di accedere a contenuti critici. Infine, ha chiesto un aiuto concreto per sostenere le spese legali e fare in modo che episodi del genere non diventino un precedente pericoloso.

Il caso ora passerà nelle aule di tribunale, ma la questione resta aperta: la satira deve avere dei limiti o è un diritto inviolabile? Dite la vostra nei commenti!