Stefano Tacconi ha ottenuto l’accesso alle case popolari in tempi record, scatenando le polemiche del PD. Qual è la verità dietro questa vicenda? Ecco che cosa è successo!
L’assegnazione di due case popolari a Stefano Tacconi e alla sua famiglia in tempi straordinariamente brevi ha sollevato un acceso dibattito politico. La vicenda, che riguarda il noto ex portiere della Juventus e della Nazionale, è finita al centro delle critiche del Partito Democratico, che ha definito il procedimento “eccezionalmente rapido” rispetto ai tempi standard dell’edilizia popolare lombarda.
La moglie di Stefano Tacconi aveva partecipato a un bando dell’Aler (Azienda Lombarda di Edilizia Residenziale) e, risultata vincitrice, la famiglia aveva ottenuto un alloggio in un quartiere dell’hinterland milanese. Tuttavia, pochi mesi dopo, la casa è stata sostituita con un’altra abitazione in una zona differente della città, in un grattacielo alla periferia sud.
Secondo quanto riportato dal quotidiano Il Giorno, le tempistiche del procedimento sono state sorprendenti: il bando si era chiuso ad aprile, la graduatoria era stata pubblicata a maggio, il contratto firmato a luglio e, già a settembre, era stato richiesto e ottenuto il cambio. Un iter completato in soli sette mesi, quando normalmente le attese per una simile operazione possono protrarsi per anni.
La vicenda ha immediatamente acceso il dibattito politico. Carmela Rozza, consigliera regionale del PD, ha espresso perplessità sui tempi record dell’assegnazione: “Mai visto un cambio alloggio così rapido. Sarebbe bello che Aler fosse sempre così veloce per tutti i cittadini in attesa”.
Dal canto suo, l’Aler ha chiarito che, sebbene il regolamento preveda un’attesa minima di 12 mesi prima di poter richiedere un cambio, esistono deroghe in casi specifici. Tra questi, rientrano aggravamenti di salute o altre necessità documentate.
Stefano Tacconi ha attraversato un periodo difficile a livello medico: nel 2022 è stato colpito da un aneurisma cerebrale, che lo ha costretto a un lungo percorso di cure e riabilitazione tra Milano, Alessandria e San Giovanni Rotondo. Questa condizione potrebbe aver giocato un ruolo fondamentale nella rapida concessione del cambio alloggio.
Il caso, però, resta controverso. Se da un lato la normativa consente accelerazioni in situazioni particolari, dall’altro molti cittadini in lista d’attesa da anni si chiedono perché certe procedure si velocizzino solo per alcuni.
Tu cosa ne pensi? Ritieni giusta questa assegnazione accelerata o credi che tutti dovrebbero avere lo stesso trattamento? Lascia un commento!